Capello, ex allenatore del Milan, ha parlato l termine della lectio magistralis. Ecco le sue parole riportate dall'edizione di Tuttosport
Fabio Capello, ex allenatore anche del Milan, ha parlato della prossima sfida tra i rossoneri e la Juventus. L'ex tecnico ha parlato al termine della lectio magistralis tenuta a San Siro per l'inaugurazione dell'anno accademico 2023-24 dell'Istituto a ordinamento universitario per mediatori linguistici (Limec). Ecco le sue parole riportate dall'edizione odierna di Tuttosport.
«È troppo presto perché bisogna vedere in quali condizioni torneranno i nazionali di entrambe le squadre. È un elemento fondamentale alla ripresa dopo queste pause. Posso solo dire che il Milan è tornato quello delle prime giornate dopo la batosta presa nel derby».
Sulla crescita dei giocatori del Milan: «I giocatori giovani della formazione rossonera durante il Covid sono cresciuti esponenzialmente perché, quando c’erano le porte chiuse o semi-chiuse, potevano giocare partite ufficiali in un clima da allenamento. Con l’assenza di tifo i calciatori potevano sentire perfettamente le indicazioni di Pioli anche dall’altra parte del campo, qualcosa di impossibile in circostanze normali con il frastuono impressionante di San Siro».
Un aneddoto su Ronaldo: «All’inizio del 2007 decisi di mandare via Ronaldo dal Real Madrid perché era uno a cui piaceva fare festa e coinvolgeva il gruppo. Un giorno arrivò Van Nistelrooy e mi disse: ‘Mister, qua negli spogliatoi c’è odore di alcol’. Era vero. Ronaldo quell’anno pesava 94 kg. In Corea, al Mondiale 2002, ne pesava 82. Gli dissi di dimagrire. Arrivò a 92,5... In quei giorni mi chiamò Berlusconi per chiedermi consiglio per un ipotetico acquisto di Ronaldo. Glielo sconsigliai, dicendogli che era un festaiolo, pensava solo alle donne. Lui mi disse: ‘Ok, grazie Fabio’. Pochi giorni dopo era un giocatore del Milan».