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Gerry Cardinale (proprietario AC Milan) qui a San Siro per il derby Milan-Inter 3-2 | Serie A News (Getty Images)
Gerry Cardinale, managing partner del fondo RedBird e proprietario del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'Sette', settimanale del 'Corriere della Sera'. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Cardinale sul motivo per cui ha scelto di festeggiare lo Scudetto 2022 in Piazza Duomo mescolato tra i tifosi rossoneri.
"In realtà avevamo già definito tutto, ma avevamo deciso di non renderlo pubblico prima dell'ultima partita per non interferire. C'è un retroscena che nessuno sa: mio papà era solito mandarmi in Italia quando ero bambino. Ero qui nel 1982 quando gli Azzurri hanno vinto la Coppa del Mondo: guardavo Franco Baresi, Daniele Massaro, Paolo Rossi, avevo il loro poster in camera, ne dovrò parlare con Franco e Daniele! Ero in un paesino in provincia di Salerno, Santa Maria di Castellabate, ho festeggiato con i tifosi per strada, avevo 15 anni e non avevo mai vissuto un'esperienza così".
"Per questo sono andato in Duomo, è stato come ripercorrere un momento emotivamente molto forte; una sensazione molto intima. Quella fotografia rivela il mio essere appassionato, ma non emotivo, c’è differenza. Le emozioni sono dei tifosi, la mia responsabilità mi impone autodisciplina. La Curva Sud è fantastica. I tifosi sono nostri partner, parte del patrimonio culturale del club: qui c'è una comunità, in America è diverso", ha concluso Cardinale. Leggi qui la sua intervista integrale >>>
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