Sul suo arrivo sulla panchina del Milan: «Ha fatto la gavetta, il suo è stato un bel percorso, poi al Porto ha conquistato molti titoli, significa aver inciso tantissimo a livello di gioco, ma anche di empatia con la squadra, altrimenti non vinci così tanto».
Su Conceicao a livello umano: «Ombroso, con cambi d’umore incredibili. Sapeva però scherzare tanto ed era uno di compagnia. Diciamo questo, se lo richiamavi o lo rimproveravi, si incazzava a seconda di come gli girava la giornata. Ma fuori dal campo era diverso. È venuto al mio matrimonio con Fernando Couto: entrambi furono super socievoli con gli ospiti. Dopo la vittoria della Supercoppa Italiana dell'altro giorno del Milan ho visto la scena del sigaro: Sergio è anche questo, uno che riesce ad avere un’empatia importante con gli altri».
Sull'aspettarsi che diventasse allenatore: «In quella Lazio c'erano 7-8 grandi tecnici di livello dei nostri giorni. Quando sei giocatore hai però un modo di interpretare la carriera tuo, poi quando diventi allenatore, capisci perché ti dicevano questo e quello. Molte volte quello che non ti aspetti da calciatore, lo fai da allenatore».
Su Conceicao tecnico pragmatico: «Non mi sembra un mister sbarazzino, che concede ripartenze o praterie agli avversari. Io credo che tutti gli ex calciatori che iniziano ad allenare, che siano stati fantasisti, attaccanti o stopper, come prima cosa mettono a posto la fase difensiva».
"Il discorso tra primo e secondo tempo contro l'Inter tattico e motivazionale"
—Sul Milan di Conceicao che ha battuto Juventus e Inter in Supercoppa Italiana: «Il metodo di Sergio è stato quello di mettere ordine in uno spogliatoio che aveva bisogna di autorità. Il cambio di allenatore ha responsabilizzato i giocatori del Milan, lui è stato poi bravo e fortunato. Significa che il discorso tra primo e secondo tempo contro l’Inter è stato tattico, ma soprattutto motivazionale. Ci ha creduto tanto e alla fine ha conquistato il trofeo con merito, azzeccando tutti i cambi. Adesso però le responsabilità aumenteranno».
Su dove può arrivare il Milan di Conceicao: «Parliamo di una squadra forte, con qualità, ma ovviamente Sergio dovrà risolvere qualche problema, conoscere bene tutti i giocatori, ora inizia il difficile, ma lui ha una scorza dura. In Champions Fonseca gli ha lasciato una buona eredità, in campionato dovrà recuperare terreno».
Sulla volontà di Conceicao di vincere trofei con il Milan e di non farsi amici i giocatori: «Questa è la mentalità giusta. Alla fine sei giudicato per le vittorie».
Sul fatto che, come José Mourinho, Conceicao sia un altro portoghese senza peli sulla lingua: «Anche Paulo Fonseca ci faceva parlare molto .... Sergio, come il suo predecessore, dirà tanto. Non è uno che si nasconde dietro alle banalità del “Bella o brutta partita”, “Ci ha detto bene o ci ha detto male”. È uno che parlerà di tattica e si esprimerà tranquillamente dicendo quello che pensa davvero». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Ibrahimovic ha il sì di Rashford. Il precedente Sancho >>>
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