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INTERVISTE

Verón garantisce per Conceicao: “Ecco cosa farà subito per il Milan”

AC Milan Conceicao Verón intervista Gazzetta
Juan Sebastián Verón, che ha vinto lo Scudetto nel 2000 con Sergio Conceicao alla Lazio, ha parlato del nuovo allenatore del Milan alla rosea
Daniele Triolo Redattore 

Juan Sebastián Verón, Presidente dell'Estudiantes, ha vinto - da calciatore - lo Scudetto con la Lazio nella stagione 1999-2000: in squadra, con lui, c'era Sergio Conceicao, da ieri ufficialmente nuovo allenatore del Milan. La 'Brujita' ha parlato, dunque, del portoghese in un'intervista in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola.

Verón parla di Conceicao, nuovo tecnico del Milan, alla 'rosea'

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Sui tre aggettivi che usa per descrivere Conceicao: «Affidabile, determinato, vincente. Sergio è uno su cui puoi sempre contare. Io chiudevo gli occhi e sapevo di trovarlo sulla fascia destra, pronto a ricevere il mio lancio. E poi è testardo, grintoso, non molla mai: voleva vincere anche le partitelle in allenamento. Un hombre vertical, lo descriverei così».


Sulle doti morali alla base dell'uomo Conceicao: «Esattamente. È uno di princìpi ferrei. Crede nelle regole, le segue, non sgarra mai. Non sono mai stato allenato da lui, ovviamente, ma immagino che sia così anche in panchina. Ha un metodo, lo applica, e ai suoi giocatori credo che chieda di sputare l’anima in campo».

Su com'era Conceicao in campo: «Quando giocava, era sempre pronto a fare avanti e indietro sulla fascia, senza un attimo di sosta, una fatica tremenda, sempre disponibile ad aiutare anche in fase difensiva. Era generoso, Sergio. Molto generoso. E anche molto esigente. Nei confronti di se stesso, prima di tutto. E poi, logicamente, anche nei confronti degli altri».

Verón sull'approdo di Conceicao al Milan, in un ambiente piuttosto caldo di questi tempi: «Sergio non si spaventa di certo. È pronto a sfidare il mondo intero per raggiungere l’obiettivo che si è prefissato. Il suo carattere non è di ferro, ma d’acciaio. Non credo proprio che possa preoccuparsi della situazione che trova a Milanello. È stato per sette anni sulla panchina del Porto, un club che quanto a tensioni e pressioni non scherza mica. E al Porto ha vinto, ha vinto tantissimo, credo sia diventato l’allenatore più vincente della storia della società, e ciò significa che è pronto per qualsiasi ambiente. Se lo conosco un po’, lui arriva, fa una riunione con la squadra e spiega che cosa bisogna fare e che cosa pretende. Poche parole e tutte molto chiare, per evitare di essere frainteso. E poi subito in campo a lavorare, senza tanti discorsi».

Su Conceicao da allenatore del Porto: «Ho visto diverse partite in tv. Soprattutto di Champions. Mi sembra che Sergio sia un allenatore della vecchia scuola, quella che preferisco. Calcio verticale, pochi titic-titoc e, soprattutto, il principio fondamentale: il gioco lo fanno i giocatori sul campo, mica l’allenatore alla lavagna. Ha imparato da Eriksson, al quale siamo tutti debitori di questa lezione. Sergio utilizza spesso il 4-4-2, gli piacciono gli esterni che spingono e si sacrificano nei rientri, com’era lui, e in mezzo al campo vuole avere un uomo pensante: io, però, faccio il Presidente dell’Estudiantes, qui a Buenos Aires, e non posso muovermi .... A parte gli scherzi, le sue squadre sono fisiche, puntano molto sul pressing e sulla velocità».

Su cosa pensa di quanto sia accaduto al Milan: «Difficile parlare stando a migliaia di chilometri di distanza. Una cosa è certa: la squadra non ha reso, finora, secondo le sue potenzialità. Il Milan ha giocatori forti, penso a Rafael Leão, a Theo Hernández, a Tijjani Reijnders, a Youssouf Fofana, ad Álvaro Morata, a Christian Pulisic, e di sicuro me ne dimentico qualcuno. Però, in questo inizio di stagione non è quasi mai scattata la scintilla, non c’è stata continuità di rendimento».

"Convinto che il Milan trarrà beneficio dall'arrivo di Conceicao"

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Sul perché la squadra rossonera abbia alternato grandi prestazioni (Inter, Real Madrid) a cali di tensione: «Certo che se hai la forza per vincere al 'Bernabéu', che è una cattedrale, poi non ti puoi smarrire in un campo di provincia com’è capitato al Milan. Vuol dire che il gruppo non era perfettamente sintonizzato con le idee dell’allenatore».

Sui possibili problemi di spogliatoio nel Milan: «Così mi hanno riferito, ma io lo spogliatoio di Milanello non l’ho vissuto. Una cosa risulta evidente: le esclusioni eccellenti che Fonseca ha deciso. Tenere fuori Leão e Theo è una faccenda che pesa. Bisogna vedere che cosa è realmente successo. Io credo che, per raggiungere grandi traguardi, e lo dico da Presidente di un club, sia necessaria una totale sintonia tra squadra, allenatore, dirigenti e tifosi. Se manca anche una sola di queste componenti, vai poco lontano. Non so quale componente sia mancata finora al Milan».

Su quale sarà, secondo lui, la prima cosa che farà Conceicao da allenatore del Milan: «Penso che cercherà di dare certezze alla squadra. La struttura del gruppo che va in campo deve sempre essere la stessa, questa perlomeno è la mia idea. Ciò significa avere una formazione base sulla quale lavorare. Quando, poi, le cose si sono messe sulla strada giusta, allora si può pensare di modificare qualcosa per dare riposo a qualcuno, per fare turnover in vista di un impegno importante e cose del genere. Ma cambiare sempre formazione, a mio avviso, non ha senso: si finisce che i giocatori non si conoscono alla perfezione. Guardate l’Inter del mio amico Simone Inzaghi: la squadra titolare è quella, e i risultati si vedono. Sia in Italia sia in Europa».

Sulla sfida alla Juventus in Supercoppa Italiana: «Vediamo in pochi giorni che cosa riuscirà a fare Sergio. Sono convinto che il Milan trarrà beneficio dall’arrivo di Conceiçao: è un professionista serio, con un ottimo bagaglio di esperienze che metterà al servizio del club. E, soprattutto, è un ragazzo d’oro: darà l’anima per il Milan».

Sul Milan che può ancora competere per lo Scudetto: «Non corriamo troppo, quelle davanti volano. L’importante è entrare in zona Champions». LEGGI ANCHE: Milan, come cambia il calciomercato con Conceicao: ruoli, obiettivi e un nuovo alleato >>>

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