Sul rapporto con Paulo Fonseca e le tante panchine: "Sono cose che succedono durante la stagione. Non ho nulla contro l'allenatore né l'allenatore contro di me, è una questione risolta. Sicuramente da giocatore non mi piace stare in panchina. Voglio sempre essere in campo per aiutare la mia squadra e l'allenatore a prendere le sue decisioni e io devo solo rispettarlo e quando ho la possibilità di entrare , che sia in Nazionale o al Milan, do sempre il massimo per la squadra".
Sul Milan e le sue prestazioni: "A prescindere se gioco bene o male, il Milan è un club che mi piace molto, è il mio club e cerco sempre di dare il massimo. Non credo che la selezione sia una via di fuga per continuare, ci sono due spazi, due schieramenti in cui sento molta fiducia".
Sulla sua stagione finora: "Penso sempre al futuro. Ovviamente sono contento di quello che ho fatto, soprattutto in queste ultime due partite, ma non penso alle partite precedenti. Penso solo a cosa posso fare e migliorare, oltre a nelle partite qui in Nazionale. Nel complesso penso che stia andando molto bene, può andare molto meglio, ovviamente voglio fare grandi cose sia al Milan che con la Nazionale".
Sull'aspetto che dovrebbe migliorare: "Penso che sia semplice, devo essere più egoista sotto porta perché sono cresciuto guardando giocatori che non avevano il fiuto del gol, Ronaldinho, Robinho, e fin da bambino il mio obiettivo era dribblare gli avversari, fare assist, buone giocate e passaggi ed è per questo che non ho mai avuto quella direzione per il gol. Adesso, a 25 anni, vedo che il calcio è più una questione di statistiche e cerco di essere all'altezza in fatto di gol e assist, perché a volte puoi fare una bella partita, ma se non segni un gol o un assist, diranno che il tuo gioco è stato nella media. Cerco di concentrarmi su quell’aspetto di essere più deciso".
Sulle pressioni: "Ci sono sempre tante critiche e pressioni e io, personalmente, penso che se faccio attenzione alle critiche negative, influenzeranno la mia psicologia e non potrò dare il massimo alla mia squadra e alla Nazionale. Quindi cerco sempre di concentrarmi sulle cose belle, certo che le critiche devono aiutarti a migliorare nei tuoi difetti, a essere forte, e siccome sono nel calcio da diverso tempo e al Milan da cinque anni, ho già Mi sono abituato alla pressione e un po’ di pressione fa bene, per continuare a competere e mostrare valore".
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