"Questo tipo di manifestazioni non fanno altro che confermare il fatto che quando tu fai bene il tuo lavoro, che quando nel momento in cui tu raccogli quello che hai seminato durante la settimana, vieni premiato dall’atteggiamento anche di quelli che paradossalmente potevano essere i tuoi avversari. Perché anche il riconoscimento degli avversari in campo era straordinario. È chiaro che quando esci fra gli applausi del pubblico, dopo aver giocato in 10, alla fine loro capiscono l’impegno che ci hai messo, la qualità della squadra , morali e soprattutto fisiche.”
Sulle squadre che ogni calciatore vorrebbe incontrare in carriera
—“Credo che ci siano certe squadre che ogni bambino vorrebbe affrontare nel diventare anche un calciatore , e quando tu hai la possibilità di affrontare certe squadre, tipo il Milan, il Bayern, il Real Madrid, il Manchester City in questo periodo, credo che in un certo senso tu possa solo gioire dal fatto di poter giocare in certi stadi e affrontare certe squadre.”
Il ricordo dei vecchi tempi
—“Noi siamo stati per 20 anni ai vertici dei campionati d’Europa, e quindi in un certo senso, queste sono tutte manifestazioni di quello che abbiamo seminato, e questo non può che darci soddisfazioni.”
Il nuovo format della Champions League:
—“Io credo che le novità, in un certo senso, danno un tipo di entusiasmo, cambiando un pochino le cose. Credo che ci sia un’energia diversa. Gli anni passati, dopo 3/4 partite, i gironi erano praticamente quasi, non tutti ma almeno la metà, risultati acquisito, quindi le ultime due partite non mostravano quella energia, quella concentrazione. Così, sai che tu fino all’ultimo, fino all’ultimo devi devi arrivare bene, perché i criteri per arrivare davanti sono, naturalmente i punti, ma anche i gol, i gol in trasferta… quindi diventa una cosa, una sfida nuova. Le sfide nuove, secondo me, portano sempre nuovi stimoli”
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