Su se il Milan sia fuori dalla Scudetto: «Sì ma ha la possibilità di rendere ancora più che positiva la sua stagione vincendo l’Europa League. La prossima rivale in coppa è il Rennes, un’ottima squadra che arriva da sette vittorie consecutive fra Ligue1 e coppa di Francia».
Su se è deluso dal Milan: «Ma no, intanto ha acquisito l’abitudine a restare ad alti livelli, dopo aver vinto uno scudetto e aver raggiunto una semifinale di Champions. Ha lo stadio sempre pieno e qualora arrivasse in finale sfido chiunque a non definire brillante la sua stagione. La mentalità vincente si costruisce nelle grandi partite di coppa: se l’Inter non avesse giocato così in fiducia nella finale con il City non sarebbe ripartita con l’autostima che ha mostrato quest’anno».
Su Pioli: «Mi piacerebbe aspettare prima di parlare di tecnici per il futuro del Milan. È un po’ presto per fare i processi con metà stagione da disputare: se poi Pioli arriva secondo in campionato o in fondo all’Europa League verrebbe mandato via a cuor leggero?».
Sul paragone Calhanoglu-Pirlo: «Andrea è stato un fuoriclasse, Calha è un campione ma non è ancora un fenomeno. Detto questo, con Rodri è fra i migliori centrocampisti al mondo: ha una capacità di lettura e intercetto incredibili. L’apertura per Dimarco è tra le migliori tre giocate di tutto il campionato». LEGGI ANCHE: Panchina Milan, chi al posto di Pioli? Tra colpi e sorprese, i candidati
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