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L'allenatore Luigi De Canio ha parlato del Milan ma, soprattutto, di Stefano Pioli (foto: Getty Images)
L'allenatore Luigi De Canio ha parlato del Milan, di Tommaso Pobega ma, soprattutto, di Stefano Pioli. Queste le dichiarazioni rilasciate a 'Tuttosport'.
Su Pioli: "È passato da tanti momenti in cui il calcio ha avuto filosofie differenti. Lui ha sempre imparato, appreso e immagazzinato. Ma è sempre rimasto fedele alla sua idea di calcio. Non si è fossilizzato nel seguire le mode, ma ha preso il meglio che il momento proponeva per le sue convinzioni, rendendolo proprio. Sempre stato un allenatore propositivo e l'anno scorso ha vinto lo Scudetto con il Milan".
Si può sostenere che Pioli sia diventato più bravo? "Si ricorda che i rossoneri lo stavano per mandare via anzitempo? Certe volte, faccio un discorso generale, gli esoneri non stanno a significare il cattivo lavoro degli allenatori. Pioli in passato è stato più volte sollevato dall’incarico, ma se andiamo a vedere cosa poi hanno ottenuto quelle squadre dopo il suo addio, si vede che non sono andate bene. Forse la responsabilità non era sua".
Pioli è molto bravo ad inventarsi nuovi ruoli. Kalulu centrale, Diaz ala destra, Leao da prima punta a esterno. "La dimostrazione di come attraverso le proprie idee di calcio è riuscito a proporre soluzioni diverse. Avrebbe potuto non conquistare il tricolore, ma secondo il mio pensiero avrebbe comunque vinto, perché aveva qualcosa di innovativo e positivo. La mossa di Leao è stata determinante anche per la valorizzazione del giocatore. Dall'alto rendimento del portoghese, alla grande considerazione nel mercato internazionale. È un valore che nessuno può disconoscere, che va riconosciuto a Pioli, un allenatore determinante che ha fatto il bene della sua società".
Su Pobega, allenato ai tempi della Ternana: "Ho dei bellissimi ricordi di lui. È sempre stato un calciatore dalle grand potenzialità e mi fa piacere che abbia parlato bene di me. È uno d quei ragazzi che abbina il talento a desiderio, ambizione, applicazione e voglia di imparare. Non mi sorprende che ora sia al Milan, merita questo palcoscenico. Con le sue caratteristiche e l'interpretazione corretta può fare tutto. Sta a Pioli, che lo vede tutti i giorni, dove schierarlo". Milan contro Torino e Salisburgo: Pioli si affida a sette fedelissimi
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