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Devis Vásquez (portiere AC Milan) è arrivato in questo calciomercato invernale dal Club Guaraní | Milan News (Getty Images)
Augusto Ayala, allenatore dei portieri del Club Guaraní, ha parlato di Devis Vásquez, appena passato dalla società paraguaiana al Milan a titolo definitivo, in un'intervista esclusiva per 'Tuttosport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.
Su Devis Vásquez: "Si tratta di un ragazzo con prospettive più che brillanti. Un portiere perfetto per lo stile di gioco del campionato italiano. Ho avuto la fortuna di lavorare con Juan Pablo Carrizo, ex di Catania, Lazio e Inter: ci siamo confrontati sulla metodologia del lavoro. Entrambi ammiriamo molto Adalberto Grigioni, il collega che proprio in biancoceleste ha seguito con successo tanti professionisti. Il mio idolo era Angelo Peruzzi, io mi sono formato in Sudamerica, però la vostra scuola merita. Per questo sostengo che Vásquez sia un prospetto molto importante, il cui esito dipenderà anche molto dall'allenatore".
Sulla sua esperienza in Paraguay: "Ha avuto molta continuità. La squadra non ha disputato una grande stagione, ma lui dal punto di vista personale è maturato molto. Qui era partito dalle riserve, poi si è imposto con merito in Prima Squadra".
Su dove ha lavorato di più negli ultimi mesi: "Il nostro stile di gioco prevede che il portiere sia un giocatore di movimento in più, sappia utilizzare i piedi, abbia capacità tecniche di controllo e passaggio della palla. Devis su questo con noi è migliorato molto. Vedrete che sarà un calciatore importante per il calcio colombiano. E potrà esserlo anche per il Milan. Vásquez è pronto per la nuova sfida".
Sulle migliori caratteristiche di Devis Vásquez: "È reattivo, rapido, elastico, determinato. Molto forte tra i pali. Si difende bene anche con i piedi".
Su chi potrebbe ricordare come stile di gioco: "Per restare in Italia, direi Mattia Perin. Mi sembra abbiano un fisico simile, anche se forse Devis è un po' più possente e un po' più alto, dato che supera il metro e novanta".
Su dove pensa che possa arrivare: "Lontanissimo. Dipende dalla sua ambizione e da quello che sarà. Sinceramente, dato che ci sono passato anche io nella mia carriera quando mi sono trasferito in Europa, avrà bisogno di un normale periodo di adattamento. Poi però potrà fare benissimo, scalando velocemente le gerarchie del nuovo club. Se può diventare uno dei migliori portieri del mondo? Assolutamente sì".
Sul futuro di Vásquez che potrebbe essere brillante: "Certo, lui è giovane e si farà valere. Era stato accostato al Boca Juniors, poi è rimasto qui. Non ci sono dubbi sul suo valore".
Su cosa sia meglio per il ragazzo, se restare al Milan o se andare subito in prestito altrove per giocare: "Meglio resti al Milan e non si muova. Così potrebbe conoscere immediatamente il club e tutto quello che implica il far parte di una società europea così poderosa".
Sull'aver parlato con lui dell'Italia: "Sì, soprattutto a livello scolastico, di studio. Ha voluto sapere il perché avessi scelto una specifica metodologia del lavoro. E si è informato su differenze e similitudini tra lo stile europeo e quello sudamericano. Poi attenzione: tutto il mondo qui ama la Serie A, quindi ci è capitato di commentare il vostro campionato".
Su cosa vorrebbe per Vásquez: "Spero che affronti questa sfida con il piglio giusto. Non è cosa da tutti i giorni ricevere un interesse da parte di un club come il Milan, né tanto meno avere l'opportunità di giocare per i rossoneri. Se hanno investito su di lui, occupando pure uno slot per gli extracomunitari, è perché credono nel ragazzo. E io faccio il tifo per lui". Mercato Milan: vice Leao, l'ultima idea di Maldini e Massara >>>
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