Su Cafu
—"È un giocatore che mi ha ispirato tanto, anche Dani Alves. Cafu era un giocatore molto aggressivo in attacco, ma anche attento in difesa. Entrambi sono forti in tutte e due le fasi e sono fonte d’ispirazione per me".
Sulle sue caratteristiche
—"Io penso di essere un giocatore versatile: posso stare più bloccato e difendere, ma anche spingere in fase offensiva. Non ho una vera preferenza tra le due cose, dipende da cosa mi chiede di fare il mister: se mi chiede di aiutare in costruzione da dietro lo faccio, se mi chiede di spingere in attacco sono pronto. Sono sempre a sua disposizione".
Su Conte
—"È un allenatore che trasmette tutta la sua passione per il calcio. Mi ha aiutato tanto a migliorare la mia mentalità perché in allenamento ci metteva tanto alla prova. Esige sempre il massimo ed è stato molto importante per me perché mi ha dato tanta fiducia in me stesso".
Su Fonseca
—"È un allenatore che vuole attaccare e pressare alto. Penso che il suo modo di giocare si allinei alle mie caratteristiche. È uno a cui piace molto allenare, spiegare e far crescere i giocatori. Parliamo spesso in allenamento della mia posizione e di quello che dovrò fare in partita".
Su San Siro
—"Quando ho visto San Siro pieno di tifosi la prima volta mi sono venuti i brividi. Ero al Tottenham ed eravamo venuti per la Champions. L’atmosfera era magica e da quel momento ho capito che l’avrei voluta vivere anche da giocatore del Milan. È uno stadio leggendario conosciuto in tutto il mondo, non solo in Brasile. Giocare in casa con quest’atmosfera è un vero privilegio". LEGGI ANCHE: Milan, chi al posto di Loftus-Cheek? Perché puntare su Liberali
© RIPRODUZIONE RISERVATA