Vital Borkelmans, vice dell'ex CT del Belgio Marc Wilmots, ha descritto Divock Origi con una bellissima frase che fa capire l'atteggiamento del prossimo attaccante del Milan: "Happy man, hard working". Un uomo felice che lavora duro. “Un po’ come Leao. Ho visto delle foto in cui il portoghese ride mentre corre, credo si troveranno bene”. Queste le dichiarazioni integrali riportate da 'Gazzetta.it'.
MILAN NEWS
Milan, il vice dell’ex CT del Belgio: “De Keteleare è un Totti belga”
Vital Borkelmans, vice dell'ex CT del Belgio Marc Wilmots, ha parlato di Divock Origi e Charles De Ketelaere, obiettivi di mercato del Milan
Una curiosità su Origi: “Ho visto Divock siglare un gol storico e poi ridere di fronte alla regina…”.
Vital, ci racconti. “Nel 2014 Origi segna alla Russia e diventa il più giovane calciatore belga ad aver mai segnato in nazionale. Aveva 17 anni e qualche mese. A fine torneo, concluso ai quarti di finale, veniamo ricevuti a palazzo dalla Regina Mathilde”.
E lei non lo riconosce. “Lo scambiò per Romelu Lukaku. E ovviamente tutti a ridere. Origi è così, un ragazzo d’oro, solare, disponibile. Un gran lavoratore”.
Un colpo da Milan? “Assolutamente sì. Mi trovi una punta così abbordabile per costi, età, potenzialità. E poi non sente la pressione, ha sempre segnato gol importanti”.
Negli ultimi due anni, però, tanti infortuni. “È vero, ma quando sta bene è decisivo. Se il Liverpool ha vinto la Champions nel 2019 il merito è anche suo. Doppietta al Barcellona, gol in finale contro il Tottenham. Se non sei un top player, soprattutto da un punto di vista mentale, queste cose non le fai”.
Ci dica un pregio. “Forza fisica e velocità. Quando l’ho visto giocare la prima volta faceva l’esterno a Lilla, e credo che il suo ruolo sia questo. Negli ultimi due anni il vero Origi non si è visto, ma ha sempre avuto una grande forza mentale. Quando si mette in testa una cosa, è quella”.
Difetti? “Non ne ha! A parte gli scherzi, non è mai stato uno da 20 gol a stagione. Del resto per molto tempo ha fatto l’ala offensiva. Nel 2014 lo portammo al Mondiale per l’imprevedibilità e l’estro. Sapevamo che uno così, partendo dalla panchina, avrebbe combinato qualcosa”.
E infatti così è stato. “Quando non gioca mette il muso, ma non te lo fa pesare. Pur di giocare un minuto spaccherebbe il mondo. Contro la Russia lo mandammo a scaldare a inizio secondo tempo. Serviva uno che sfruttasse gli spazi. La sua forza più grande. Lo guardai negli occhi e dissi a Wilmots, ‘questo fa gol’. E infatti segnò”.
Il ruolo ideale sarebbe a sinistra, quindi? “Per me sì, ma può fare tutti i ruoli offensivi. Ormai fa la punta centrale da diversi anni, Klopp è stato bravo a migliorarlo”.
Lo sente ancora? “Ogni tanto sì. Conosco il padre, gli auguro il meglio. Il Milan fa un bel colpo. Già lo vedo insieme a Giroud…”.
A proposito di belgi. De Ketelaere che acquisto sarebbe? “Guardi, sfonda una porta aperta…”.
In che senso? “Lo conosco da quando era un bambino. I genitori sono amici, ci sentiamo sempre. Pensi che da piccolo era un talento del tennis, si divideva tra la racchetta e gli scarpini, poi a 16 anni ha scelto la strada giusta. Chi lo prende sta a posto per dieci anni”.
Ce lo descriva. “Lo considero un Totti belga, con le dovute proporzioni. Vede linee di passaggio che altri non vedono, ha una tecnica da 10 e lode, e poi nell’ultimo anno ha imparato a segnare. Con il Brugge ha giocato da falso 9 segnando quasi 20 gol”.
Un giudizio su Saelemaekers? “All’Anderlecht giocava terzino destro, Pioli l’ha migliorato molto. Con De Ketelaere, però, il Milan farebbe un salto di qualità”.
Lui trequartista, Origi davanti. “Beh, che dire? Una coppia d’oro”. Milan, dal Napoli un calciatore duttile per la trequarti? Le ultime news di mercato
© RIPRODUZIONE RISERVATA