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INTERVISTE

Milan Femminile, Nadim: “Gol a San Siro, che emozione! Mamma credeva in me”

AC Milan Femminile Nadim intervista CorSera
La calciatrice del Milan Femminile Nadia Nadim, che ha segnato il suo primo gol rossonero a San Siro, è stata intervistata dal CorSera.
Redazione PM

Nadia Nadim, calciatrice del Milan Femminile, è stata intervistata dal Corriere della Sera. La numero 9 rossonera, classe 1988, ha parlato della sua vita e della sua carriera calcistica.

Sull'infanzia

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"Se qualcuno avesse detto che sarei arrivata qui, gli avrei dato del pazzo. Ma mia madre credeva in me".

Sull'emozione per il gol a San Siro

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"Emozione enorme, tanto è vero che poi la notte non ho chiuso occhio per l’adrenalina. Sono ancora stanchissima! Avevo già giocato in stadi come il Parken o il Parco dei Principi, ma in uno così grande mai. Questo gol rientrerà tra quelli che non dimenticherò mai. La squadra ed io abbiamo passato mesi difficili, ora non vogliamo più fermarci".


Quasi 37 anni ed oltre 200 gol. Da dove trae le motivazioni?

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"Come sempre dalla fame di arrivare e dall’amore per il gioco: è questa la combinazione vincente. D’altronde la mia vita non è mai stata rose e fiori. Le cose ho dovuto meritarmele con perseveranza, nessuno mi ha regalato nulla".

Sulla reazione che avrebbe avuto Hamida, sua madre morta 2 anni fa

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"Di certo con l’emoji delle fiamme, com’era solita fare nella chat di famiglia. Era orgogliosa di me, sapeva quanti sacrifici avevo fatto. Oggi non passa partita senza che io guardi verso l’alto, dove ora si trova insieme a papà".

Parlando di famiglia, contro l'Inter, il primo gol da sposata. Dedicato al marito?

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"No, a me stessa, per aver finalmente infranto quella che per me era diventata ormai una maledizione. Ma voglio aggiungere una cosa. Famiglia per me significa anzitutto stare con le persone a cui tengo. Questo, a Milano, sta succedendo con le mie compagne di squadra. Mi vogliono bene, quando abbiamo un giorno libero usciamo insieme".

Sulla carriera da chirurgo

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"Può aspettare, perché mentre prima di laurearmi conciliare lo studio con il calcio era possibile, ora fare della medicina il mio lavoro richiederebbe un impegno a tempo pieno. Ma avrò modo di pensarci".

Un consiglio alle donne ancor oggi escluse dalla pratica sportiva

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"Il mio motto è “dream big”: sognate in grande. Per cui mantenete una mentalità positiva. Cercate di trovare la luce anche nelle ore più buie. Parlo per esperienza personale. Perché ciò che nessuno potrà mai togliervi è la speranza di avere, un giorno, degli strumenti utili a cambiare la vostra vita". LEGGI ANCHE: Milan-Stella Rossa, la probabile formazione: due idee per sostituire Pulisic >>>

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