Sul momento del Milan: «In questo capisco i tifosi, abituati a grandi vittorie. La storia del Milan impone di essere sempre ai vertici. Ma comprendo anche il parere della dirigenza che, con un gruppo nuovo, invita alla calma. Un passo alla volta e cogliere il lato positivo delle cose: chi gioca al posto dei titolari avrà una chance per mettersi in mostra e dare ulteriore valore alla squadra».
Terim sulla Fiorentina e Italiano
—Sulla Fiorentina: «Arriva a San Siro da quinta in classifica, come il Milan deve avere traguardi ambiziosi. Altro che ottavo, nono o decimo posto: dovrebbe puntare ogni anno ai primi quattro che valgono la Champions League. Non ho portato loro troppa fortuna quando li ho visti dal vivo l’ultima volta, a Istanbul: hanno perso 3-0 in Conference contro il Basaksehir. Dalla tv però ho visto spesso delle belle partite. La città e i tifosi che riempiono sempre lo stadio meritano di tornare in alto e di restarci».
Su se gli piace Italiano: «Sì, sì, sì. Mi piace il suo spirito offensivo, il modo di fare pressing molto alto e l’idea di insistere sul possesso palla per avere il controllo del gioco. Italiano erede dell’imperatore Terim? Altro sì, ha una filosofia molto simile a quella che era la mia anche se con giocatori diversi».
Sul doppio ex Montella: «Altro bravo allenatore, che ho seguito e che stimo. Siamo in contatto già da quado era tecnico dell’Adana, da allora abbiamo continuato a sentirci per telefono. Penso che con lui la Turchia possa inseguire nuovi successi. E’ un altro interprete del calcio offensivo, per questo mi piace: giocare all’attacco è la prima regola del mio carattere». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Oggi Camarda e domani? La lista per l’attaccante
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