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Paulo Fonseca (allenatore AC Milan), qui durante Milan-Napoli 0-2 (Serie A 2024-2025) | News (Getty Images)
Luca Bianchin ha recentemente affrontato il tema del rendimento negativo del Milan guidato da Paulo Fonseca sul sito della Gazzetta dello Sport, offrendo un’analisi approfondita sulle possibili motivazioni di questa situazione. Nel suo articolo, Bianchin ha esaminato vari fattori che potrebbero influenzare le prestazioni della squadra rossonera, dal sistema di gioco alle dinamiche interne, passando per le condizioni fisiche e mentali dei giocatori.
"Sicuramente ci sono molti fattori, non uno, e uno dei principali è emerso con forza contro il Napoli: la squadra è troppo soft. Il Milan non è cinico, si distrae, concede occasioni. Un Milan cattivo agonisticamente oggi è un ossimoro e Fonseca non manda nemmeno quel tipo di messaggio: parla di gioco, di possesso, quasi mai di lotta, grinta e cattiveria. E’ il suo modo di essere e forse fa bene a non snaturarsi, ma la squadra non ha quei valori. Non c’è un gruppo storico, non ci sono leader forti, nessuno che guidi quando si alzano i battiti".
"Il Milan allora è in crisi? No, l’impressione non è questa, perché con il Napoli si sono viste buone cose, però il quadro è triste. Il Milan ha perso tre delle ultime cinque partite, cinque su dodici in totale, e l’impressione, oggi, è che vada verso una stagione di alti e bassi, buone partite e scivoloni, con il quarto posto come unico realistico obiettivo italiano. L’Inter è più forte e più testata, mentre il Napoli gioca meno bene ma ha Conte, che ha imposto regole chiare e attenzione difensiva. Il Milan, al confronto, non è ancora una squadra", ha concluso Bianchin. LEGGI ANCHE: Monza-Milan tra passato e presente: Galliani ricorda Berlusconi >>>
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