Sull'utilità del Decreto Crescita: "Negli ultimi anni abbiamo visto come il calcio italiano stia recuperando competitività, in un contesto in cui ci sono diverse regole non scritte che ci rendono poco competitivi come l'impossibilità sugli stadi o le difficoltà sui contratti. Il Decreto Crescita è l'unica norma che ci aiuta, perché ci consente di attirare talento che, di fatto, come squadre italiane non ci potremmo permettere. A livello di economia di Paese, inoltre, mi sembra una follia andare contro il Decreto Crescita: avere talento e avanzare in Europa significa avere una maggior quota nel diritti televisivi globali, sponsor in aumento e così via. Declinare centinaia di milioni di euro che entrano nel Paese mi sembra una follia. I grandi club stanno guardando ai nuovi stadi: il Paese ne ha bisogno e sarebbero finanziati interamente da capitali stranieri".
Sulla situazione del nuovo stadio del Milan: "Noi stiamo avanzando sul progetto a San Donato: il target per noi è di essere pronti a fine 2028 con un nuovo stadio. Dico questa data mordendomi la lingua, perché nel 2018, quando sono entrato nel Milan, facemmo la presentazione di un progetto alla UEFA sul nuovo 'San Siro' da concludere entro il 2023. E ora siamo qua. Il target è fine 2028. Avere uno stadio nuovo e di proprietà permette alle squadre di portare i tifosi non solo per la partita, ma anche per una mezza giornata trascorsa con la famiglia nella casa del Milan. Avere lo stadio nuovo cambierebbe radicalmente le caratteristiche del nostro Club. Gli stadi vengono fatti in Polonia e in Turchia, è molto frustrante questa cosa".
"La nuova Champions ci farà offrire ai tifosi più match di valore"
—Su quanto può essere utile il nuovo formato della Champions League dal 2024: "Il format nuovo ci permette di giocare più partite in Europa: sono match di alto valore. Offriremmo ai nostri tifosi più partite contro top club europei. Ci sarà un impatto economico positivo, il valore della competizione crescerà così come le squadre che vi parteciperanno. Io voglio sperare che il calcio italiano, se continuerà con questo trend positivo, potrà avere una quinta squadra in Champions".
Su cosa succederà con Zlatan Ibrahimovic: "Ibra, innanzitutto, è stato un grande calciatore ed è anche una grandissima persona di spettacolo, è un leader, un personaggio a tutto tondo, non solo del mondo del calcio. Ci sono delle conversazioni con lui. Non ti rispondo tecnicamente perché non ti so dare una tempistica esatta e neanche un ruolo. Ma può solo far piacere ad una persona come, nel mio ruolo e come tifoso del Milan, poter tornare a lavorare con Ibrahimovic". LEGGI ANCHE: Mercato Milan, bomber in arrivo: la pazza idea di Furlani >>>
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