Quanto può incidere la sua presenza, ad esempio durante la tournée americana, per entrare in questo mercato?
"Non lo abbiamo acquistato perché volessimo ricavi extra dagli USA ma lui è bravo ragazzo, molto conosciuto nel suo Paese. Quando siamo arrivati negli USA con lui è stata una cosa enorme. E' un beneficio extra ma lo abbiamo acquistato perché è molto forte, è la ragione numero uno per cui lui è qui".
I New York Yankees sono un brand globale e un socio di minoranza del Milan, quanto funziona questa partnership?
"Gli Yankees sono, come hai detto tu, soci del club e finora sono stati straordinari. La prima cosa che abbiamo fatto è stato distribuire contenuti del Milan su Yes Network. Poi abbiamo integrato le nostre attività di merchandising e retail: quindi vendiamo alcuni nostri prodotti allo Yankees Stadium e loro fanno lo stesso a Milano. Abbiamo una task force comune per studiare come lavorare al meglio insieme. Quest'anno abbiamo giocato a Los Angeles e Las Vegas, magari l'anno prossimo potremmo giocare allo Yankees Stadium. Non ci sono limiti per quello che potremmo fare assieme. Sono uno dei brand sportivi più importanti e noi vorremmo dire lo stesso di noi, è un bel matrimonio e tante cose eccitanti potranno nascere".
Sarà possibile trasmettere la Serie A su Yes Network?
"Dovreste chiedere alla Serie A perché loro detengono i diritti sulle partite. Siamo in mezzo al processo di vendere il prossimo ciclo di partite. Però forse. Perché no?"
RedBird ha investito in diverse aziende di produzione come SpringHill Company e SkyDance Media. E' possibile che queste expertise, come lo storytelling, vengano applicate al Milan e in quale modo? Un documentario in uscita magari...
"Potrebbe. RedBird è l'epicentro della convergenza tra sport, media, intrattenimento e cultura. Noi siamo parte dei loro asset, loro hanno altre aziende in questi settori. Noi stiamo iniziando a lavorare su alcune joint venture con queste altre aziende. Non voglio ancora dare delle anteprime ma ci sono alcune cose molte belle su cui stiamo lavorando. Sono state grandi nel facilitare la nostra relazione lavorativa con le altre aziende e alcune cose veramenre belle verranno prodotte. Quindi, restate sintonizzati".
Calcio internazionale, intrattenimento e media, il tuo background in finanza. Quali sono le migliori lezioni che hai imparato durante la tua carriera?
"Numero uno. Il lavoro duro conta più dell'intelligenza e del talento. Ho imparato questo nella mia carriera. Nell'immobiliare si dice "location, location, location", per me in economia è "preparazione, preparazione, preparazione". Per cui lavorare duro per essere preparato è importante. Numero due. Non c'è io in squadra. Numero tre. Bisogna avere una strategia, avere una visione sul lungo termine e focalizzarsi su questi, anche se significa prendere decisioni difficili e dolorose sul breve periodo. Numero quattro. Il business riguarda le persone. E le persone vanno incentivate. Trovare il giusto incentivo per fare performare meglio le persone è la chiave". LEGGI ANCHE:Musah al Milan, stipendio e costo a bilancio >>>
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