INTERVISTE

Milan, Filippo Galli racconta Gabbia: l’esordio, aneddoti e retroscena

Daniele Triolo Redattore 
Filippo Galli, ex difensore e dirigente del Milan, ha parlato di Matteo Gabbia, centrale rossonero, alla Gazzetta dello Sport oggi in edicola

Filippo Galli, ex difensore e dirigente del Milan, conosce bene Matteo Gabbia. Era il responsabile delle giovanili del Milan, infatti, quando il giovane Gabbia si formava al 'Vismara'. Chi meglio di lui, dunque, per parlare a 'La Gazzetta dello Sport' del momento magico che sta vivendo il numero 46 rossonero? Ecco le dichiarazioni di Galli su Gabbia.

Milan, l'ex Filippo Galli parla a 360° di Gabbia alla 'rosea'

—  

Sugli esordi nel vivaio: «All’inizio era un centrocampista. Dovemmo convincerlo noi ad arretrare in difesa e Matteo non la prese benissimo: ogni tanto si arrabbiava e faceva lanci di 50 metri per farci capire che non era soddisfatto».

Sulla sua trasformazione in difensore: «Gabbia aveva le caratteristiche che cercavamo nei difensori del futuro. Già in quegli anni volevamo formare nelle squadre giovanili uno stile di gioco che prevedesse la costruzione dal basso, quindi con centrali dal piede educato e dalla personalità equilibrata. Matteo era il profilo perfetto».

Sul gol di Gabbia che ha deciso il derby Inter-Milan: «Beh, dire che me l’aspettavo sarebbe una bugia. Ma ero sicuro che avrebbe fatto carriera, perché è sempre stato un ragazzo e poi un calciatore serio, determinato e in grado di migliorare col tempo, grazie anche a chi gli è sempre stato vicino nella crescita. Gabbia è come un fiore che hai annaffiato per mesi e mesi e alla fine sboccia in tutto il suo splendore».


"Capitano? Mi piacerebbe. Ho il pallino dei milanisti cresciuti nel club"

—  

Sui prestiti alla Lucchese e al Villarreal prima di riconquistarsi il suo Milan: «Da cui è tornato più forte, anche se è rientrato dopo pochi mesi solo come soluzione d’emergenza per i tanti infortuni in difesa. Ecco, a volte il destino è strano, anche se nella sua parabola rivedo un po’ la mia da giocatore. Poi lo ripeto, Matteo ha sempre saputo fare tesoro delle esperienze, migliorando di volta in volta. Anche a inizio stagione pareva la quarta scelta dietro a Strahinja Pavlović, Fikayo Tomori e Malick Thiaw. Poi ha cominciato a parlare il campo. Gabbia è bravo nelle letture e si sposa a meraviglia con un centrale più fisico vicino».

Sui tanti tifosi rossoneri che, oggi, lo vogliono titolare capitano della squadra: «Mi piacerebbe molto. Io ho sempre avuto il pallino dei milanisti cresciuti in casa e spero che anche Davide Calabria riesca a superare il momento difficile. Poi però ci sono le dinamiche e le gerarchie interne allo spogliatoio che vanno rispettate e di cui da fuori possiamo dire poco».

Sulla possibile convocazione di Gabbia nella Nazionale Italiana: «Non voglio di certo sostituirmi al Commissario Tecnico Luciano Spalletti, quindi non entro nel merito. Dico solo che a Matteo auguro tutto il meglio possibile, pure la maglia della Nazionale. Chi lavora duro ottiene sempre un premio». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Arriva la notizia che non farà felici i tifosi >>>