Venendo all’attualità, si immaginava un percorso simile per Francesco? "Francamente no, non mi sarei immaginato potesse arrivare a tanto. Poi ha dimostrato con i gol di potercela fare, i gol sono il suo linguaggio".
In questo momento che cosa è meglio dire, e che cosa non dire al suo riguardo? "Non esiste una ricetta unica per tutti. Lui è molto posato, molto professionale, senza grilli per la testa e questo lo aiuta. Sarà importante che tutti insieme gli stiano vicino. Il club, la famiglia. Progettare, programmare e monitorare con continuità. Ora la situazione migliore per lui è allenarsi con la prima squadra ma allo stesso tempo continuare a giocare. In Primavera, intendo. A Milanello peraltro prima squadra e Primavera condividono gli stessi spazi, spesso gli stessi orari e la logistica quindi aiuta molto".
Il prossimo step? "Alzare ulteriormente l’asticella. Discorso banale ma gli serve il suo tempo e poi le cose arriveranno da sole. Gli serve continuità di minutaggio. Direi comunque che questo è un contesto in cui può già starci. E il Milan ha preparato un terreno fertile per raccogliere e accogliere una situazione simile, accompagnando il ragazzo".
Il percorso di Camarda le ricorda qualcuno in particolare della sua gestione? "Per precocità direi sicuramente Donnarumma".
Che cosa cambia per lui dopo la serata di ieri? Ora indietro non si torna più… "Può cambiare la percezione di sé, sta cominciando a toccare con mano quello che può essere il suo futuro. Ma credo sappia benissimo da solo che è un percorso lungo, e che queste sono solo le basi".
Molti lo reclamavano già titolare: quanto è un azzardo? "Solo Pioli può rendersi conto di quanto possa essere una cosa fattibile. Ci sono aspetti tecnico-tattici ma anche emotivi di cui tenere conto. Ieri non aveva nulla da perdere, ora tutti lo attendono con qualche aspettativa in più. È destinato a esporsi sempre di più".
Quanto l’ha stupita l’entusiasmo di San Siro nei suoi confronti? "I tifosi del Milan hanno fame di trovare un nuovo eroe".
Ci dia delle percentuali: che cosa conta maggiormente in una situazione simile? "30% lui stesso, 30% il club, 30% la famiglia e 10% un pizzico di buona sorte che non guasta mai. Alla famiglia aggiungerei anche l’agente: è una figura importante, che ha il dovere di confrontarsi con i familiari".
Che cosa deve dire un allenatore a un ragazzo come Francesco? "Pioli è la figura più adatta per gestirlo. E’ un tecnico umano, empatico, pacato ed equilibrato".
Giochino inevitabile: a chi somiglia Camarda? "Spero che diventi il nuovo Pierino Prati". LEGGI ANCHE: Le big cercano Camarda! Milan pronto a bloccarlo: lui vuole i rossoneri >>>
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