INTERVISTE

Milan, Galli e Virdis si raccontano: ecco le loro parole

Filippo Galli AC Milan
Filippo Galli e Pietro Paolo Virdis, ex leggende del Milan, si sono raccontati ai microfoni di Carlo Pellegatti

Emiliano Guadagnoli

Filippo Galli Pietro Paolo Virdis, due leggende del Milan degli anni ’80 e ’90, sono stati intervistati da Carlo Pellegatti nell’esclusivo Q&A di StarCasinò Sport. Ecco le loro parole.

Sull'esordio (Virdis): "Ricordo bene l’esordio desideravo tantissimo venire al Milan, aveva il suo fascino. Il futuro, poi, ha confermato che la scelta è stata quella giusta”.

Sull'esordio (Galli): "Avevo 21 anni, bei tempi Non avevo Virdis contro ed era un sollievo vederlo dalla nostra parte. Pietro Paolo era uno tosto".

Galli su Virdis: "Virdis era un giocatore completo: sapeva giocare negli spazi stretti e segnava sia di testa che su punizione. In campo faceva la differenza. Kvaratskhelia me lo ricorda: con la palla al piede era velocissimo e nella tecnica funzionale era fortissimo".

Virdis su Galli: "Pippo era un difensore moderno, veloce nell’allungo, aggressivo e forte di testa. Non ti faceva respirare. Era un giocatore importante. Se lo dovessi paragonare a un vino, direi un Barbera: vivo, frizzante e pieno di energia".

Sullo scudetto del 1988 e su Berlusconi (Galli): "Con lui abbiamo capito quanto i dettagli fossero importanti nel lavoro e quindi, di conseguenza, nel gioco, nell’allenamento e nelle partite. Prestava grande attenzione alla persona e al benessere dell’atleta. Il suo mantra era: se un calciatore sta bene fuori poi riesce a rendere di più sul campo. Aveva l’incredibile capacità di caricare tutto l’ambiente".

Continua Virdis: "È stata da pelle d’oca, un’apoteosi. Vedere San Siro tutto rossonero e pieno di bandiere è stato incredibile".

Su Napoli-Milan, contro Maradona (Virdis): "Abbiamo giocato una partita fantastica contro un Napoli che non mollava mai. Siamo riusciti a vincere e siamo anche stati applauditi dal pubblico partenopeo".

Galli su Maradona: "Se dobbiamo stilare una classifica, Maradona resta lì in alto. Per il suo estro, per il suo carisma e per la sua personalità credo sia stato il più grande di tutti i tempi. Aveva qualcosa in più e resta il numero uno". Milan, Brahim Diaz sugli scudi: ora il riscatto diventa una necessità

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