Santiago Giménez, attaccante del Milan, ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva al 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Ecco, dunque, uno stralcio delle dichiarazioni del 'Bebote'.


INTERVISTE
Milan, Giménez: “I gol arriveranno. Quarto posto? Noi ci crediamo”
Milan, parla Giménez: "A Napoli ci sarò. Qui c'è pressione. È bellissimo"
—Sull'infortunio alla caviglia rimediato in Nazionale: «Tutto a posto, sto bene. Domenica a Napoli ci sarò».
Sull'iniezione di fiducia che può derivargli dalla vittoria della CONCACAF Nations League con il Messico: «Vincere aiuta a vincere. Ora però un titolo lo voglio con il Milan. Sono qui per questo».
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Giménez sui suoi primi 50 giorni al Milan: «Sono stati molto intensi. Soprattutto fuori dal campo. Mi sono adattato a una nuova città, un nuovo ambiente. Adesso voglio fare ciò per cui sono arrivato».
Sul perché non segna da oltre un mese: «I gol arriveranno. Ne sono sicuro. L’importante però è vincere, come è successo nelle ultime due partite. Se segna Rafa Leão o Christian Pulisic o un altro compagno, è uguale. Con Sérgio Conceição stiamo lavorando duro. Non siamo contenti della classifica. Ma non è ancora finita. Noi ci crediamo».
Sulla Serie A campionato tosto per gli attaccanti per via di tattica e difese: «I cambiamenti sono sempre un po’ complicati. Non sono ancora al mio livello. Ma sto crescendo, sto imparando a conoscere gli avversari, le squadre. Qui c’è grande pressione. Ed è bellissimo. So di potercela fare. Anche grazie alla mano di Diòs».
"San Siro è indescrivibile. So che i tifosi si aspettano molto da me"
—Giménez sui tifosi del Milan che lo sostengono sempre: «Più un peso o un onore? Un onore. San Siro è indescrivibile, per chi non ci è mai stato. So che si aspettano molto da me, perché sono giustamente esigenti, per i grandi centravanti del passato. Zlatan Ibrahimović, Ricardo Kaká, Ronaldinho. Io al Feyenoord ho segnato tanti gol. È il momento di iniziare a segnarli anche con il Milan».
Sul quarto posto in campionato come obiettivo possibile: «Sì. Ma non dobbiamo guardare la classifica. Pensiamo solo a vincere partita per partita. Come la Coppa Italia. Non vedo l’ora di giocare il derby, sono ansioso».
Sul giocatore allo stadio 'Maradona' per lui che è messicano, sì, ma nato in Argentina e con un papà ex calciatore del Boca Juniors: «Diego Armando Maradona non è solo degli argentini, è un patrimonio mondiale. Sarà un’emozione pazzesca giocare nello stadio che ha il suo nome».
Su come sta vivendo la città di Milano: «Cammino tantissimo. Mi incanta. Quando torno a casa dall’allenamento faccio la siesta, d’altronde sono messicano, poi io e mia moglie Fernanda usciamo. Giriamo ogni giorno una zona diversa, per conoscerla meglio. Beviamo un caffè, mangiamo un gelato italiano, unico. Abbiamo scelto una casa in Brera».
Su quanto è importante la sua famiglia per lui: «Fondamentale. Io e mia moglie ci siamo sposati un anno fa. Anche lei ama Milano. Da bambina era attrice in serie tv per ragazzi, su Disney Channel. Ora è passata dall’altra parte della telecamera. Vuole diventare regista. Studia, guarda film, produce cortometraggi. Ha tanto talento. Adesso abbiamo deciso di iniziare ad andare al cinema: così impareremo più rapidamente l’italiano». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, via Maignan? Il nome del sostituto lascia di stucco >>>
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