Miguel Ángel Sánchez Muñoz, meglio conosciuto come Míchel, è l'allenatore del Girona che, domani sera, alle ore 21:00, affronterà il Milan a 'San Siro' per la 7^ giornata della Fase Campionato della Champions League 2024-2025. Il tecnico dei catalani ha parlato, in esclusiva, della partita (ma non solo) a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.


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—Su come affronta la trasferta a Milano: «Con immenso piacere. Io calcisticamente sono cresciuto con il Real Madrid della ‘Quinta del Buitre’ e col Milan di Arrigo Sacchi. Ci restano da affrontare Milan e Arsenal, due grandi club, e soprattutto quest’ultima trasferta in uno stadio storico come 'San Siro': abbiamo pochissime possibilità di qualificarci anche con 6 punti, per cui ai miei dico di godersi lo scenario, l’avversario e la competizione».
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Su come è la Serie A vista dalla Spagna: «Un campionato super competitivo che negli ultimi anni ha subito una grande crescita complessiva a livello di gioco. Guardo molto l’Inter: Simone Inzaghi sta facendo un lavoro incredibile applicando sistemi e uomini differenti, mi piacciono gli scambi tra centrali e laterali, la grande mobilità di tutti. L’Atalanta a livello fisico è bestiale, obbliga il rivale a uno sforzo maiuscolo. Antonio Conte è un allenatore top, appena tornato al Napoli l’ha riportato in testa con una proposta calcistica molto marcata. Il Como gioca in maniera incredibile, con personalità e l’idea di essere grande contro i grandi. Thiago Motta ha fatto benissimo con il Bologna e ora con la Juventus magari pareggia troppo ma sa proteggere al meglio la porta. Tante proposte molto diverse tra loro che arricchiscono il campionato».
Sulla nuova Champions League: «Detto che ci vorranno 4-5 anni per avere un’idea precisa, ho la sensazione che siano cresciuti interesse e incertezza. Prima con il girone da 4 spesso nelle ultime 2 partite era già tutto deciso, ora ci sono tante cose in ballo, qualificazione diretta e le posizioni dei playoff che valgono più o meno soldi e col rischio di affrontare rivali complicati. Il finale con due partite in una settimana promette fuochi artificiali».
"Con Conceição, Milan più verticale. Theo-Leão, fascia devastante"
—Sul suo Girona che, se fosse esistita la SuperLega, sarebbe partito dalla Serie C: «Il calcio è dei tifosi e non puoi mai togliere a un club la possibilità di crescere in campo. La prima proposta non mi era piaciuta, era una riunione tra grandi club dov’era molto difficile entrare. Ora hanno cambiato e non l’ho studiata nel dettaglio, ma ci vogliono concorrenza e meritocrazia. I risultati del Brest dicono che si può sognare, e lo stesso vale per l’Atalanta. La squadra di Gian Piero Gasperini non è uno dei club storici in A ma ha vinto l’Europa League e sta facendo un campionato incredibile e un’ottima Champions».
Sull'Atalanta come punto di riferimento per il Girona: «Si. Non posso parlare di filosofia generale del club, ma abbiamo l’ambizione di continuare a crescere e l’Atalanta l’ha fatto. Guardiamo anche al Villarreal, per ambizione e mentalità».
Sul Milan di Sérgio Conceição: «Quando cambi allenatore vuol dire che qualcosa è andato storto. Conceição ha avuto la capacità e il merito di arrivare e vincere subito un titolo, importante quando devi cercare di far passare le tue idee in tempi brevi. Ha una squadra spettacolare e ha tolto a Rafael Leão i problemi che aveva, parliamo di un giocatore che ha una capacità naturale di superare i rivali unica al mondo, e non è solo. La fascia sinistra con Theo Hernández è devastante. Con Conceição il Milan è più verticale ed è in grado di battere chiunque». LEGGI ANCHE: Milan-Girona, rifinitura a Milanello: arriva una brutta notizia per Conceicao >>>
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