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Milan, Ibrahimovic: “Capello mi massacrava. Lui giocava con la mia testa”

Renato Panno

Zlatan Ibrahimovic, attaccante rossonero, ha rilasciato un'intervista a Milan TV in occasione dei suoi 40 anni. Ecco un piccolo estratto

Zlatan Ibrahimovic, attaccante rossonero, ha rilasciato un'intervista a Milan TV in occasione dei suoi 40 anni. Ecco un piccolo estratto.

Su Djokovic: "Prima di tutto ha una testa balcana, appena esplode fa bene. Quando ti arrabbi fai il meglio possibile, sei più concentrato, hai più voglia e sei attento. Quando ti rilassi non sei allo stesso livello. Quando si arrabbia Nole fa uscire il massimo, come me. Così mi sento vivo e ho più energia. E' completo come atleta, Nole è come me, più completo possibile".

Sulla famiglia: "Quando ho conosciuto Helena ha deciso di vivere in Italia con me. Ero più attivo prima di conoscere lei, poi più tranquillo e stabile. Non c'era calcio in casa come prima di lei. Quando sono nati i bimbi ancora meno, più tranquillità e meno stress per staccare dal calcio e rilassarmi. Due nuove vita nella mia vita è un'altra responsabilità. Bello vederli, sono ancora piccoli, l'importante è che stanno bene. Sto provando a farli diventare indipendenti. Ognuno ha un suo carattere e personalità. Non devono avere le stesse cose degli altri. Il piccolo ha poca pazienza come me. Il più grande ha fisico come me, più riservato. Il piccolo è più aperto. Hanno tanta fiducia, loro pensano già di essere più forti di me. Questo lo hanno preso da me. Io devo vincere sempre, è uguale per loro".

Su Capello: "E' l'allenatore che mi ha massacrato più di tutti. E' quello che mi ha cambiato totalmente. Lui mi ha cambiato nel modo di giocare e nella mentalità. Era un altra filosofia, visione di gioco, pensiero. Mi alzava e mi massacrava, tutti i giorni era così. Non riuscivo a capire cosa voleva da me, era una manipolazione per tirare il meglio. Un giorno diceva che ero il numero uno, il giorno dopo un disastro. Quando mi massacrava così mi dava benzina e volevo dimostrare che ero il migliore di tutti. Lui giocava con la mia testa, mi dava tanta responsabilità e mi ha fatto diventare quello che sono oggi. A questo livello mi ha fatto capire cosa devo fare per stare al top. C'erano tanti grandi campioni. Come prendo rispetto? Non lo chiedo, lo prendo. Clicca qui per leggere le dichiarazioni integrali di Zlatan Ibrahimovic