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Zlatan Ibrahimovic (attaccante AC Milan) esulta per il suo gol in Napoli-Milan (Serie A 2020-2021) | AC Milan News (Getty Images)
MILAN NEWS - Un inizio di stagione eccezionale, nonostante due stop forzati: prima il Coronavirus, poi l'infortunio muscolare. Zlatan Ibrahimovic resta comunque il capocannoniere in Serie A con 10 gol all'attivo in sole 6 presenze. Il Milan aspetta il suo ritorno. Nel frattempo, Ibra si racconta ai microfoni della BBC. Ecco le sue dichiarazioni: "Continuerò a giocare finché potrò continuare a fare quello che sto facendo ora. Devo solo mantenere una buona condizione fisica, poi il resto si risolverà da solo".
Sul momento del Milan: "Siamo in una forma incredibile, stiamo facendo davvero bene. Ma non abbiamo ancora vinto nulla, questo dobbiamo tenerlo bene a mente".
Il ritorno al Milan: "La prima volta che sono arrivato qui sono entrato in un club che lottava per vincere lo scudetto, quando sono tornato è stato per riportare il Milan dove appartiene, al top. È una sfida differente ma è una sfida che mi piace, perché quando gli altri dicono che è troppo difficile, che è quasi impossibile, ecco che io entro in gioco. Queste cose mi fanno sentire vivo. Se riesco ad avere successo e se sono in grado di fare quello che penso di poter fare, il feedback è fantastico, la sensazione è incredibile perché è un risultato più grande che arrivare in un top team che è già al top. Sono molto motivato".
Sull'infortunio patito nel 2017: "Dopo l'infortunio mi sono detto che finché avre potuto giocare a calcio allora avrei continuato a farlo. Ma quando sei a questi livelli importa solo il tuo rendimento. Se giochi bene, se porti risultati allora sei ancora ad un livello top. Ma appena non riesci più a fare la differenza allora ci sarà qualcuno pronto a sostituirti. Mi piace questa pressione perché non vogio essere qui per quello che ho fatto in passato, io sono qui per quello che faccio ora; è questa la pressione che mi metto addosso. Qualsiasi cosa abbia fatto prima non importa, ogni giorno devo dimostrare chi sono. Ecco perché ogni giorno tiro fuori il meglio da me stesso ogni giorno. Continuerò a giocare finché non potrò più fare quello che sto facendo ora".
Ibra però sa bene che anche lui deve adattarsi: "Ho tanta esperienza, il gol non è mai stato un problema, continuo ad andare avanti. Non sono lo stesso giocatore che ero cinque anni fa e non sono lo stesso giocatore che ero dieci anni fa, tutti quanti cambiamo dal punto di vista fisico. Sono onesto nel dire che non corro come correvo prima, ora lo faccio in modo più intelligente. Il motivo per cui dico che la Serie A è il campionato più difficile per un attaccante è che è davvero molto tecnico, e in Italia la filosofia è quella di non subire gol piuttosto che farne uno in più. Mi sento come se qui avessi vissuto diverse generazioni. Ho giocato contro Paolo Maldini e ora suo figlio Daniel è un mio compagno di squadra. Magari potrò giocare anche con il figlio di Daniel, sarebbe un miracolo".
Sul Covid: "È stata più una sfida dal punto di vista mentale piuttosto che dal punto di vista fisico".
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