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Il noto telecronista, Sandro Piccinini, ha parlato del derby di Champions tra Milan e Inter. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
Sulla partita: "Un po’ d’ansia c’è, l’adrenalina si sente. Io ho i miei rituali: mai a cena fuori alla vigilia e niente alcol per i 2-3 giorni che anticipano il match. La telecronaca mette alla prova i riflessi, bisogna essere lucidi. L’esperienza poi aiuta, prima di tutto aiuta a gestire l’uso degli aggettivi... In partite come questa bisogna sempre stare attenti: il tifoso pesa ogni parola e fatica a credere nella nostra buona fede. Se a fine gara ti arrivano insulti da entrambe le parti vuol dire che hai fatto un buon lavoro".
Sul derby del 2003: "Sì, l’1-1 della sfida di ritorno. Allora Milan e Inter erano molto quotate, la semifinale di oggi invece è una sorpresa assoluta".
Sulla gara: "Quella d’andata sarà più trattenuta, più controllata. Vedremo chi tra i due allenatori vorrà rischiare. Gli uomini chiave? Nel Milan Giroud e Theo Hernandez, nell’Inter dico Lautaro e Barella".
Sul suo stile di telecronsita: "Ho avuto il vantaggio di arrivare quando non c’era nulla, solo la telecronaca Rai che era abbastanza classica, paludata. L’atmosfera più coinvolgente che ho proposto io ha subito funzionato. Da qualche tempo però ho cambiato qualcosa, ho asciugato molto i miei interventi, togliendo ogni parola di troppo: il vero protagonista è la partita, non chi la racconta".
Su un consiglio a Trevisani: "Bisogna spegnere il cellulare. Vedere in tempo reale la reazione dei tifosi rischia di influenzarti...". LEGGI ANCHE: MIlan-Inter, Leao a Milanello: in corso la prova per stasera
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