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L'intervista di Christian Vieri (ex attaccante Inter e AC Milan) su Milan-Inter, finale della Supercoppa Italiana | News (Getty Images)
Christian Vieri, ex attaccante di Inter e Milan, ha parlato al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola di Milan-Inter, finale della Supercoppa Italiana. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Bobo Vieri sul derby di Milano in programma domani sera, alle 20:00 ora italiana, a Riyad (Arabia Saudita).
Sul suo unico gol nel derby di Milano nel marzo 2002: «Giocare contro Alessandro Nesta e Paolo Maldini non era proprio facile!».
Su chi può decidere la finale di Supercoppa di domani: «Mi aspetto siano decisivi gli attaccanti, sono loro a dover fare gol. Anche perché tra Edin Džeko, Lautaro Martínez, Rafael Leão, Olivier Giroud e chi può entrare a gara in corso c’è soltanto l’imbarazzo della scelta».
Su Romelu Lukaku: «Quest’anno praticamente non ha mai giocato. E mi viene difficile valutarlo o fare paragoni non avendolo quasi mai visto in campo. Nella vittoria contro il Napoli però Lukaku era ai box, ma l’Inter ha giocato ugualmente bene e questo è un buon segnale per Simone Inzaghi. Significa che la squadra non dipende dal suo top player».
Sulle preoccupazioni rossonere per gli ultimi passi falsi del Milan: «Stefano Pioli è un tecnico intelligente, avrà già proiettato la squadra sulle prossime sfide puntando sull’aspetto psicologico. Il gruppo è di valore, lo dimostra l’impresa che hanno fatto l’anno scorso in Serie A. Non è che se fai male per un paio di partite è tutto da buttare. I periodi negativi fanno parte del calcio, il problema reale è come viene percepito il rendimento all’esterno».
Sull'Inter favorita: «Non condivido, in queste partite e tra squadre di questo calibro si parte alla pari. La differenza la farà chi riuscirà a stare dietro al gioco, non ai singoli. Perché nel calcio se migliori il gioco, poi è più facile vincere le partite. Comunque vada sarà uno spettacolo, un derby di Milano con lo stadio pieno e tutto il mondo a guardarci».
Sulle assenze del Milan come attenuanti: «Non bisogna aggrapparsi agli infortuni perché tutte le big hanno pagato dazio. Penso a Dušan Vlahović, lo stesso Lukaku, Mike Maignan, Victor Osimhen, Paulo Dybala e via dicendo. Se hai un impianto collaudato e se hai lavorato bene nel costruire la squadra, riesci comunque a esprimere i valori reali. Quello del Milan rimane comunque un caso limite, visto il numero esagerato di infortunati». Milan, quando Shevchenko annientò da solo la Lazio in Supercoppa >>>
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