Milan-Juventus, Lippi: “Sempre una sfida Scudetto. Ma non so chi vince”

Marcello Lippi, ex allenatore bianconero, ha parlato di Milan-Juventus di domani sera a 'San Siro' (ma non soltanto) a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni dell'ex Commissario Tecnico dell'Italia campione del mondo nel 2006.

Milan-Juventus, l'opinione di Lippi alla 'rosea'

Su Massimiliano Allegri: «Max è un amico, con lui ho sempre avuto un rapporto speciale. Ci siamo visti alla festa della Juve ed è stato bello. Però questa volta abbiamo parlato del mio passato, non del suo. Ha ricordato i miei successi con la Juve, ma anche lui s’è tolto qualche sfizio in bianconero...».

Su Milan-Juventus ai suoi tempi: «Arrigo Sacchi ha portato il calcio nella modernità. Fabio Capello è stato straordinario. E diciamo che anch’io ho fatto la mia parte. Sì, ho interrotto il loro dominio, è stata una bella impresa».

Su Milan-Juventus che decideva spesso il campionato: «Milan-Juve è quasi sempre una sfida Scudetto. Questa lo è. Si tratta di due squadre tra le più in forma. Giocano bene, ognuna con il suo stile, fanno risultati, hanno tanta qualità, sono lassù in classifica. Equilibrio totale. E quindi la anticipo. Non mi chieda chi vince perché non lo so: sarò alla tv, curioso come tutti».

Sulle coppe che 'stancano chi non le fa' come diceva un tempo: «Confermo. Le coppe fanno crescere, caricano, completano il percorso stagionale. Danno più di quanto tolgano. Però per la Juve il discorso è diverso. La Juve sa che è fuori dalla Champions non per colpa sua, ma per ragioni extra campo. Sa che altrimenti sarebbe a lottare in Europa con le altre big, come sempre. E quindi: da un lato risparmierà energie per lo scudetto, dall’altro convoglierà questa “rabbia” per ottenere il massimo. E naturalmente qualificarsi per il prossimo anno».

Sulla coppia d'attacco Federico Chiesa-Dušan Vlahović: «La Juve ha un grande attacco. Ci sono anche Moise Kean e Arkadiusz Milik quasi titolari. Vlahović è un centravanti fortissimo, uno che segna sempre. E Chiesa, be’, mi spiacerebbe se non ci fosse: perché in partite come queste è sempre protagonista».

Sul giocatore della Juve che gli piace: «Gleison Bremer è un grande difensore, nella tradizione dei centrali della Juve».

Sugli infortuni, il doping di Paul Pogba e le scommesse di Nicolò Fagioli: «Questi non sono problemi per il DNA della Juve. La struttura è più forte di qualche incidente per strada. Sarà protagonista fino alla fine. Anche Max ne è convinto. Alla festa mi ha detto che è felice della squadra che ha, che la sua Juve è forte, farà bene e arriverà fino alla fine».

Sulla lotta Scudetto: «Ci sono quattro squadre da scudetto e nessuna che oggi si stacca dalle altre: Milan, Juve, Inter e anche il Napoli che, per me, resta nel gruppo di testa. Oggi non scelgo».

Su come vede questa Juventus: «Forte, quadrata, protagonista, convinta. Se le manca un giocatore o due, non è un problema».

Su Giuseppe Marotta, diplomatico, che vede la Juve favorita: «E se magari ne fosse convinto? Uno non deve nascondersi per forza e Marotta conosce bene l’ambiente juventino. L’Inter è solida ma la Juve c’è sempre».

Sulla novità della Serie A: «La Fiorentina. Gioca proprio bene. Calcio aggressivo, moderno, offensivo, chissà dove può arrivare. Grande merito di Vincenzo Italiano che mi piace molto».

Sulla Nazionale: «Stimo molto Luciano Spalletti, si sa. Contro l’Inghilterra ho visto un gran primo tempo, una squadra molto organizzata che ha tenuto in mano il gioco. Poi nel secondo gli inglesi hanno mostrato una superiorità fisica che è quello che ha fatto la differenza: confesso che non me l’aspettavo. Ma resta il ricordo dei primi 45’ per essere ottimista». Roma-Milan, segui il LIVE del match della Primavera >>>

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