Sulle sensazioni per quella vittoria quando segnarono lui e Carlos Tévez: «Sono ancora forti e bellissime. Auguro una serata come la nostra alla Juve e a Milik, mio compagno ai tempi di Napoli. Arek, forse perché è stato sfortunato con gli infortuni, a volte viene sottovalutato. Invece ha un gran tiro di sinistro ed è bravissimo anche a rifinire l’azione».
Su Dušan Vlahović che torna a disposizione di Massimiliano Allegri: «Sono un suo estimatore, anche perché so con quanta pressione deve convivere il nove della Juve. Dušan è giovane e per la sua età ha fatto bene, ha segnato 4 gol nelle prime giornate. Pure io non lo avrei scambiato con Romelu Lukaku».
Sui giocatori che giocavano con lui alla Juve che farebbero comodo ad Allegri: «Tutti, ma soprattutto Arturo Vidal o Tevez, giocatori caratteriali che davano la scossa».
Su Adrien Rabiot che avrebbe potuto starci nella sua Juventus: «In rosa sì, perché comunque è un bel centrocampista. Ma poi sarebbe stata dura per Rabiot - e forse per chiunque altro - ritagliarsi spazi tra Andrea Pirlo, Vidal, Claudio Marchisio e Paul Pogba. A proposito di Paul: mi spiace molto quello che gli è capitato, è un bravissimo ragazzo. E che tristezza il caso scommesse e la squalifica di Nicolò Fagioli: si fanno tanti incontri in cui viene spiegato che è vietato scommettere sul calcio. Eppure… Basta poco per rovinarsi la carriera».
Sulla possibilità che la Juventus prenda, a gennaio, uno tra Pierre-Emile Hojbjerg (Tottenham), Lazar Samardzic (Udinese) o Rodrigo de Paul (Atlético Madrid): «Meglio Hojbjerg. L’ho affrontato in Premier: è un leader, un capitano: quello che serve alla Juve per costruire un ciclo di successi».
Su Giuseppe Marotta che ha detto che la Juve è favorita per lo Scudetto: «Marotta è un dirigente top, esperto: penso parli così per mettere pressione alla Juve e toglierla all’Inter. È presto per dire chi è favorito».
Sulle tante assenze nella Juve: «Max è molto bravo a gestire le difficoltà col sorriso e a inventare soluzioni nuove».
Su chi teme maggiormente nel Milan senza Mike Maignan e Theo Hernández: «Rafael Leao. Ho sempre avuto un debole per lui, fin dal primo anno al Milan quando spesso era criticato. Mix di forza, velocità e tecnica: attaccante fantastico». Centrocampista: Milan, una super occasione per gennaio >>>
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