Su come arrivano Milan e Juventus alla partita: «Ci sono defezioni da entrambe le parti. Per il Milan peserà non poco l’assenza di Mike Maignan, spesso è lui a dare il via alla costruzione dal basso dei rossoneri, o a far partire i contropiede innescando gli esterni con i suoi lanci millimetrici. Non ci sarà neanche Theo, e sappiamo quanto sia importante per il Milan il settore di sinistra: è li che ha costruito molte delle sue vittorie. Anche la Juventus è in una situazione simile: con la sosta ha perso Danilo, il leader assoluto della squadra. La sua assenza in una partita come questa, in cui bisogna avere i nervi saldi e la massima concentrazione, si farà sentire. Staremo a vedere se Federico Chiesa riuscirà a recuperare».
Su come arrivano, invece, le due squadre sul piano tattico: «Credo che il Milan cercherà spesso di verticalizzare in velocità. La Juve potrebbe rispondere con un baricentro non bassissimo, ma di posizionamento, per poi sfruttare le ripartenze con gli esterni. Abbiamo visto già che il giro palla del Milan, nel momento in cui si trova davanti una squadra compatta, che chiude tutti gli spazi, può andare in difficoltà».
Su Milan e Juventus diverse rispetto alla scorsa stagione: «Il Milan ha portato qualità in mezzo al campo con Tijjani Rejinders e Yacine Adli, che piano piano sta venendo fuori. Giocano con un centrocampista in più, il che gli garantisce maggiore copertura in fase di non possesso. La Juventus invece sta provando a proporre un calcio più aggressivo, e costante nei 90 minuti. Non sempre ci è riuscita, ma credo che sia la strada giusta dal momento che a centrocampo non ha a disposizione un giocatore in grado di innescare la punta di prima intenzione. Sembra che la Juve sia interessata a Lazar Samardzic, prenderlo sarebbe un’ottima intuizione, potrebbe dare maggiore imprevedibilità al reparto».
Sulla squadra in cui vorrebbe giocare, oggi, da attaccante: «Forse per quelle che erano le mie caratteristiche, e per come sta in campo ti direi il Milan».
Su Antonio Mirante che sarà titolare al posto di Maignan: «Lui, tra l’altro, è un ex Juve. Non è semplice stare due anni e mezzo fuori senza giocare e poi riproporsi in una partita del genere, in cui c’è anche una partecipazione emotiva molto forte. Credo che il Milan cercherà in tutti i modi di non far calciare la Juventus».
Sul caso scommesse: «Spero non si riveli un fenomeno diffuso e che rimanga circoscritto a questi pochi nomi che sono usciti. Il calcio italiano ha tante difficoltà, soprattutto economiche. Non abbiamo bisogno di altri problemi». Centrocampista: Milan, una super occasione per gennaio >>>
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