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MILAN-JUVENTUS

Milan, Serginho: “Leao-Theo: cosa vi aspettate?”. Su Emerson Royal…

Serginho AC Milan Juventus
Milan, Serginho, ex terzino rossonero, ha rilasciato una lunga intervista per 'La Gazzetta dello Sport' alla vigilia di Milan-Juventus
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Sérgio Cláudio dos Santos, detto Serginho, ha giocato nel Milan dalla stagione 1999 al 2008. Il terzino rossonero ha vinto tutto con il Diavolo di Ancelotti, compresa la Champions League contro la Juventus. Alla vigilia della sfida tra i rossoneri e i bianconeri, 'La Gazzetta dello Sport', ha intervistato proprio lo storico terzino del Diavolo. Ecco le sue interessanti parole.

Sul dolore della perdita del figlio

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«Per un padre perdere il figlio è una cosa che non ha una spiegazione e il dolore che si prova non si può descrivere a parole. La forza per andare avanti mi viene prima di tutto da Dio perché io sono molto credente e penso che nella nostra vita ci sia un suo piano per ogni cosa che ci capita: la visione umana non arriva a comprenderlo, ma ognuno ha una missione. Purtroppo per mio figlio il piano di Dio lo ha portato in cielo. La sua mancanza la sentiamo tanto la sua mamma, suo fratello e io».


Sull'affetto dei tifosi del Milan

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«Dal popolo rossonero mi sono sempre sentito amato, fin dal primo giorno. Ogni volta che vado a San Siro è una grande emozione sentire i loro cori e il loro affetto. Dopo la tragedia di agosto, il loro sostegno, quello del club e dei miei ex compagni mi ha dato una forza in più per camminare, per andare avanti».

Su Milan-Juventus

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«Una gara difficile da leggere perché arriva in un momento non ideale: le due squadre hanno avuto alti e bassi e si aspettavano qualcosa di più da questo inizio di stagione. Hanno avuto, diciamo, un po’ di instabilità a livello di gioco e risultati. Un big match così non ha un favorito. Il Milan a San Siro avrà il sostegno dei tifosi e questo può compensare la differenza di punti in classifica».

Sulla stagione rossonera

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«I rossoneri hanno cambiato allenatore, calciatori e sistema di gioco: era inevitabile una certa instabilità. Ci vuole tempo sia ai giocatori per assimilare i concetti del nuovo tecnico sia a Fonseca per conoscere la rosa. In tre mesi non è possibile sistemare tutti i problemi che c’erano lo scorso anno».

Sullo Scudetto

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«Il campionato è apertissimo e non vedo una squadra destinata ad andare in fuga: i rossoneri e i bianconeri possono vincere lo scudetto, a patto che trovino continuità di rendimento».

Quale è il vero Milan?

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«Spero quello del derby e del Bernabeu. Peccato non ci sia stata continuità di rendimento».

Milan, Serginho su Leao

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«Rafa è il più forte del Milan, quello che fa la differenza. Non capisco chi non ha pazienza: vedrete a maggio quante partite ci avrà fatto vincere. Non saranno poche... Bisogna togliergli un po’ di pressione».

Su Theo Hernandez

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«Vale lo stesso discorso fatto per Leao: cosa si aspetta la gente da un terzino sinistro? Cinquanta assist e dieci gol in una stagione? È reduce da quattro annate super e può starci che dopo l’Europeo non abbia iniziato al massimo».

Milan, Serginho su Emerson Royal

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«Emerson Royal a Madrid ha fatto molto bene contro Vinicius, mentre in A...».

Milan, Serginho sulla finale di Champions League a Manchester proprio contro la Juventus

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«La finale di Champions a Manchester quando ho segnato uno dei rigori della serie finale. La porta sembrava piccola piccola. Ancelotti, il migliore tecnico al mondo, ci ha preparato alla grande». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Possibile scambio con l'Empoli: i giocatori coinvolti

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