Sulla favorita:«Milan e Juventus alla pari. La Juve perché effettivamente ha più tempo per preparare le partite, il Milan perché è partito forte e gioca bene. L’Inter ha avuto un paio di battute di arresto, mi convince meno».
Su Mirante in porta:«Sì, sceglierei sicuramente lui. Rispetto a Lapo Nava ha l’esperienza e l’abitudine a stare con la squadra da anni. In un MilanJuve giocato a San Siro può pesare. Rischiare un giovane si può fare se hai Buffon, non con molti altri...».
Su chi far giocare sulle fasce nella Juventus:«Weah e Kostic per me. McKennie può giocare largo ma in quel ruolo è adattato, mentre Cambiaso è bravo ma ha meno esperienza».
Sugli esterni del Milan:«Penso giochino Calabria e Florenzi e mi pare giusto. Bartesaghi mi piace perché, anche se ha solo 17 anni, in campo non ha paura e ha personalità, ma domenica non lo vedo dall’inizio. Theo non ci sarà ma io dico che per qualità vale Maignan e Leao: non si discute. Più avanti, Pulisic e Leao sono semplicemente i migliori giocatori della squadra, la coppia di esterni più forte del campionato».
Su Allegri:«Allegri per me sbagliò la gestione di quel momento, poi però ha fatto un grande percorso con la Juve: gli anni ti portano esperienza. Non posso aggiungere altro perché non l’ho più avuto come allenatore ma dopo il Milan ha fatto molto molto bene».
Su Pioli:«Una grande persona, ha lavorato molto bene, sono contento per lui».
Zambrotta sul caso scommesse
—Sul caso scommesse:«No, io non ho mai avuto questo vizio e l’abitudine alle scommesse non era così diffusa. Ai miei tempi c’erano meno tentazioni rispetto a quelle dei ragazzi di oggi e anche i social avevano appena cominciato a diffondersi. I ragazzi oggi sono molto più fragili, hanno più possibilità di salire sul piedistallo e poi scendere in fretta. Con i leoni da tastiera, se non hai personalità e autostima è facile sbagliare. Se fai un autogol, i social ti colpiscono duro. Non è facile».
Ancora sul caso scommesse:«Sì, non è un bel quadro. I giocatori sanno che non si può scommettere, quindi è giusto punire che infrange le regole. Dall’altra parte però, leggendo le parole di Fagioli, mi viene da dire che in questo momento va aiutato. Non si può arrivare a piangere in panchina, non per un passaggio sbagliato ma per i debiti: così un giocatore rende al 10%. Nicolò va punito ma non condannato, altrimenti si rischia di perderlo». LEGGI ANCHE: Tra Milan, Olanda e i suoi idoli. Ecco le parole del centrocampista Reijnders
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Milan senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Pianetamilan per scoprire tutte le news di giornata sui rossoneri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA