INTERVISTE

Milan-Juventus, Zambrotta gioca il match in anticipo. “Su Theo e Leao …”

Redazione PM
Gianluca Zambrotta, ex giocatore di Milan e Juventus, ha parlato della partita di sabato pomeriggio a 'San Siro' a 'La Gazzetta dello Sport'

Gianluca Zambrotta, ex terzino del Milan e della Juventus, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L'ex calciatore, che in rossonero ha giocato dal 2008 al 2012 (107 partite, 2 gol, Scudetto 2010/11 e Supercoppa Italiana 2011), ha parlato della stagione che stanno vivendo il Milan e del big match di sabato contro la Juve.

Sulla sfida Milan-Juventus:

—  

"La classifica è evidentemente più deficitaria per il Milan, che è un po’ in difficoltà. La Juve è lì, in quel club di sei squadre divise da due punti. Poi, certo, il Milan ha una partita in meno, e ha la possibilità di giocare in casa con lo stadio pieno. Però, di base, sono i rossoneri a dover dare qualcosa in più in questo momento. Il Milan ha vinto il derby dove non era favorito, ma ha perso punti malamente con il Napoli, e anche con Parma e Cagliari. Punti che una squadra con certe ambizioni non può permettersi di lasciare per strada".

Su Fonseca e Thiago Motta, i nuovi allenatori:

—  

"Il Milan arriva da Pioli, che mi piace tantissimo e per me ha fatto un grande lavoro. Per Fonseca occorre la pazienza di lasciarlo lavorare. Mi piace molto anche lui, sia per come si pone mediaticamente, sia nella preparazione delle partite. Sta facendo un buon lavoro, la partita col Real per esempio se l’è studiata alla grande. Ha avuto difficoltà a gestire situazioni non facili, come Theo e Leao, ma ha gestito tutto molto bene. Per la Juve il cambio di allenatore è stato un passaggio ancora più evidente perché Motta è un allenatore giovane, che arrivava da un’ottima stagione col Bologna, quindi in un contesto diverso. Ha una mentalità molto propositiva, aperta, non ha paura a proporre i giovani, a sperimentare. Non era facile, ha fatto un ottimo lavoro sin qui per essere la sua prima esperienza in una grande. Non è una scommessa, lo conosco da tempo, ero andato a Bologna a trovarlo: persona molto intelligente, capace, con grande personalità".

I pregi dei due allenatori:

—  

"In Fonseca vedo un allenatore sereno che sa quello che fa. Di Thiago mi piace la personalità con cui gestisce, basta pensare a Lipsia. Una squadra che lotta e non si dà mai per vinta".


Su Thiago Motta, che poteva andare al Milan:

—  

"Credo che stia bene dove sta, e che la Juve abbia fatto la scelta giusta".

Sulla stagione rossonera:

—  

"Al Milan sta mancando la continuità. Una squadra che deve lottare per lo Scudetto occorre che sia più costante e deve saper vincere anche le partite 'sporche'. Non vedo colpevoli singoli, ma colpe collettive, a partire dalla fase difensiva. Ora direi che un po' la quadra l'hanno trovata".

Sullo Scudetto:

—  

"Se il Milan può ancora lottare? Assolutamente sì, quelle sei sono ancora lì, e c'è quella partita in meno...".

Sulla gestione dello spogliatoio:

—  

Dentro gli spogliatoi ci sono sempre state problematiche da risolvere, è capitato anche a me. L'allenatore se ne faceva carico e le risolveva all'interno del gruppo. Nello specifico di Theo Hernandez e Leao, soprattutto per quanto riguarda Rafa, messo da parte in alcune partite, ci può stare. A me Fonseca è piaciuto in questo tipo di gestione. Leao, dopo la strigliata, ha fatto grandi partite. Per un allenatore ciò che conta è il gruppo. Se s'inizia ad incrinare la credibilità all'interno del gruppo, poi è difficile recuperarla. Theo Hernandez e Leao sono quelli con più talento nel Milan, quello che manca per essere dei fuoriclasse è la continuità. Non puoi fare la differenza solo ogni tanto. Devono prendere esempio da Del Piero, Pirlo, Seedorf, che erano sempre sul pezzo".

Sulla Champions League:

—  

"Per Milan e Juventus, superare la fase-campionato è il minimo sindacale, visto il valore delle due rose. Magari anche nelle prime otto, perché no".

Su Ibrahimovic, ora consulente del Milan.

—  

"È un ruolo complicato e ora è ancora presto per dare giudizi. Però lo vedo bello carico, anche se magari deve ancora completare il passaggio mentale da giocatore a dirigente".

Sulla Juve, a San Siro senza Vlahovic:

—  

"Dusan è un’assenza importante, rimpiazzarlo con Weah è la scelta migliore che si può fare oggi. O magari Yildiz".

Su Kenan Yildiz:

—  

"Io l’ho sempre visto fare la differenza più da laterale, sulla trequarti, che in mezzo. Il problema è che non gli si può chiedere di coprire tutta la fascia".

Su Koopmeiners:

—  

"Fin qui non è stato lo stesso giocatore che abbiamo visto a Bergamo perchè è difficile ripetere una stagione così strepitosa. Serve ancora un po’ di ambientamento, si adatta benissimo all’idea calcio di Thiago".

Su Thiago Motta, suo ex compagno di squadra al Barcellona:

—  

"In campo era molto intelligente e tattico: piede e qualità, qualcosa che sta riportando nel ruolo da allenatore. Ora, poi, lo vedo molto più calmo e riflessivo. Mi piacciono la sua serenità e il sangue freddo. In campo era sicuramente più fumantino…".

Su Cambiaso e Conceiçao, gli esterni bianconeri:

—  

"Cambiaso mi piace molto per lo spirito, ha iniziato dalla D ed è un esempio per tutti. È cresciuto in qualità negli ultimi anni ed è molto duttile, può giocare sia alto che basso. È una risorsa per la Juve e per l’Italia. Conceiçao mi piace proprio come tipologia, quei giocatori rapidi e veloci che ti possono cambiare la partita. È un’idea di calcio che a me piace quella di avere gli esterni forti a piede invertito. La Juve e Giuntoli dovranno fare il possibile per portarselo a casa. Se sta bene, fa la differenza".

Sugli esterni di Milan e Juventus:

—  

"Sulle fasce sarà una bellissima sfida, mi piace molto come prospettiva, è interessante, è intrigante. Theo Hernandez e Leao formano una catena che offre tanto estro, lo stesso vale per Conceiçao, e anche Pulisic è in un momento ottimo, così come Cambiaso".

Sulla partita di sabato:

—  

"Speriamo sia come Inter-Juve... Bisogna solo capire quanto entrambe avranno paura di esporsi". LEGGI ANCHEMilan, Leao al Barcellona? Ecco perché Rafa direbbe di sì ai blaugrana >>>