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Franck Kessié (centrocampista AC Milan), qui durante Milan-Parma 2-2 (Serie A 2020-2021) | AC Milan News (Getty Images)
MILAN NEWS - Franck Kessie, centrocampista del Milan, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Il Giornale. Ecco cosa ha detto: "Il segreto della rinascita del Milan? Non c'è un segreto vero e proprio da svelare ma un piano di lavoro da raccontare. Pioli ci ha preso da parte e ha cominciato a parlare, a spiegare cosa voleva da noi. Il gruppo si è messo al lavoro con le sue idee e adesso continuiamo a farlo giorno dopo giorno. Da allora abbiamo anche cambiato faccia. Se ha avuto importanza il nuovo sistema di gioco? Certo e proprio da quello siamo ripartiti perché schierare due centrocampisti davanti alla difesa ha reso più sicura tutta la squadra e migliorato la performance dei singoli difensori".
Sula partita della svolta: "Alla partita di Bergamo, dicembre 2019, 5 a 0 per l'Atalanta. Noi siamo il Milan non possiamo fare figure del genere. Da quel giorno in poi è scattata una certa molla"
Sullo scetticismo intorno al Milan: "Se ho una spiegazione? Più che una spiegazione, abbiamo un ringraziamento da rivolgere. Perché questi ragionamenti e pronostici non fanno altro che motivarci ogni giorno di più. Sono le nostre vitamine. Milan avvantaggiato senza pubblico? Penso che così giocano tutti e quindi ci sono condizioni identiche. Inoltre penso che se avessimo il pubblico con noi, specie a San Siro, sarebbe molto meglio per noi. Perché ci darebbe una carica strepitosa, come è avvenuto in occasione di qualche pre-partita. E magari avremmo avuto qualche risultato migliore".
Sulla parola scudetto: "Tabù? E perché mai dovrebbe esserlo? Noi abbiamo un mantra che ci ripete tutti i giorni mister Pioli: pensiamo a una partita alla volta. Adesso c'è il Cagliari, il resto non conta. Poi aggiungo: siamo il Milan, la storia parla per noi. E un club come il Milan non può sentirsi a disagio a parlare di scudetto. Non siamo da soli, naturalmente, a concorrere".
Su cosa direbbe a Meite: "Gli direi: vieni a Milanello, guarda come ci alleniamo, guarda e impara in fretta perché abbiamo bisogno di aiuto. Avremo una partita ogni 3 giorni e ci sarà bisogno di tutti per arrivare fino in fondo alla stagione e ai tre impegni che ci aspettano. Che tipo di giocatore è? È uno forte, fisicamente, che ha già fatto vedere con il Torino di avere la stoffa del centrocampista, capace anche di fare qualche gol. Ci darà una bella mano".
Sui rigori: "Fin dai tempi delle nazionali giovanili del mio paese, ho cominciato a calciare i rigori. Sono abituato. E soprattutto non ho paura di sbagliare. Tutte le volte che vado sul dischetto so benissimo che ho due possibilità: fare gol oppure sbagliare. E quindi non avverto alcuna pressione particolare".
Sul fatto che lo chiamano Presidente: "Per me è un motivo di orgoglio. Perché ho una grande responsabilità che mi spinge a fare bene. Più di tutti". Calciomercato Milan: Maldini riflette su Mandzukic. Le ultime. VAI ALLA NOTIZIA>>>
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