Simon Kjaer, difensore del Milan, ha rilasciato un'intervista in Danimarca, dove è impegnato con la sua Nazionale. Ecco le dichiarazioni
Simon Kjaer, difensore del Milan, ha da poco raggiunto il traguardo delle 100 partite con la maglia rossonera. Il centrale danese, classe 1989, ha parlato di quest'obiettivo conseguito e di quello che arriverà presto - ovvero il record di presenze con la sua Naizonale, la Danimarca - in un'intervista concessa in esclusiva al sito web a lui dedicato, 'simonkjaergifs.com'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni, tradotte dagli autori stessi del sito.
Milan, parla Kjaer: tra presente e futuro, tra club e Nazionale
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Sulle 100 gare totali con il Milan: "Mi fa sentire molto orgoglioso. È quasi un cliché ma il Milan era il club dei miei sogni, quando sono arrivato per la prima volta in Italia al Palermo, da molto giovane. È una storia vera, l'ho già raccontata altre volte, quando ero a Palermo ho detto al mio agente "Un giorno dovrai portarmi al Milan!". Sono stato vicino al trasferimento al Milan per tante volte nella mia carriera e poi è finalmente successo. Adesso è il club dove ho giocato il maggior numero di partite e mi fa sentire bene. Solo per la Danimarca ho giocato più partite".
Sulla sua miglior partita in rossonero: "Questa è una domanda difficile. Perché quando giochi per un club di alto livello come il Milan, e con la mia mentalità, ogni partita è speciale. Ma se proprio mi costringi a scegliere, allora forse i quarti di finale di Champions League contro il Napoli, che stava avendo una stagione meravigliosa in Serie A allo stesso tempo. Quando li abbiamo battuti e ci siamo qualificati tra le ultime quattro d'Europa, stavamo dimostrando al mondo che eravamo tornati proprio dove un club come il Milan deve stare, tra i migliori. Quando sono arrivato la posizione era circa a metà classifica e avevo un solo obiettivo: con ogni fibra del mio corpo desideravo aiutare il club a tornare al top della Serie A e al top in Europa. Perciò è stato emozionante essere lì, così come lo Scudetto".
Sul record di presenze con la Danimarca che festeggerà a breve: "Sono due grandi cose per me, difficili da paragonare. Ma se devo scegliere, devo dire che il traguardo più grande è sicuramente il record di partite in nazionale come calciatore danese. Mi ci sono voluti 14 anni per raggiungerlo quindi è qualcosa di davvero speciale. Ho giocato più della metà di queste partite internazionali come capitano e questa è un'altra cosa che mi rende orgoglioso. Mi piace prendermi le responsabilità e per il gruppo è sicuramente la cosa più importante nel calcio. Chiaramente sono molto contento delle mie 100 presenze in rossonero ma devo ammettere che il record di Paolo Maldini, con più di 900 presenze, è davvero molto lontano".