Sulla decisione di scrivere un libro: «Una delle cose che mi dicono più spesso in giro, dai bambini a ragazzi che magari hanno qualche anno più di me, è che vorrebbero arrivare al mio livello, non per forza nel calcio, ma nel loro ambito, nella loro passione. Vorrebbero – in poche parole – rendere il loro sogno realtà. Io ce l’ho fatta, sono stato molto bravo e molto fortunato, in qualche modo volevo restituire un po’ della mia fortuna. Quindi nel mio libro mi auguro che le persone possano trovare un messaggio per non mollare, per perseguire l’obiettivo o, una volta ottenuto, per non guardarsi indietro o non frenare nel percorso. Spero possa essere utile».
Su Zlatan Ibrahimovic e Paolo Maldini: «I primi due mi hanno aiutato, specie Zlatan, quando ero già grande, quando sono arrivato al Milan. Cristiano Ronaldo è ovviamente un mio idolo. Però le uniche persone che ho tenuto come esempio sin da quando ero molto piccolo sono state mia madre e mio padre, la mia famiglia».
Sulla collaborazione con PLEASURE: «Sono contentissimo di questa collaborazione. Mi sembra anche che il Milan sia la squadra più giusta, al momento, per fare certe cose: siamo una squadra molto giovane, molto colorata, siamo un simbolo, così come lo sono i dettagli sulla maglia. E poi sono entusiasta all’idea di poterla vestire non solo in campo, ma anche in giro».
Ancora sulla città di Milano: «Milano è una bella città, non pensavo neanche così accogliente. Io ci ho messo un po’ ad adattarmi, circa due anni, ma perché non parlavo bene in italiano. Quello è stato l’unico ostacolo. Poi per me è perfetta, il clima è molto simile al Portogallo. Mi piace anche che quando deve far freddo, il freddo lo senti addosso. Come adesso. Se qualcuno della mia età si trasferisse qui adesso, non vedo dove potrebbe sbagliare. Si possono fare un sacco di cose, ci sono molti ristoranti, puoi comprare e appassionarti a qualsiasi cosa. Non è certo una città noiosa. Certo, devo anche dire che la cosa fondamentale è forse trovare le persone giuste con cui viverla, quello è fondamentale. Se ti circondi di persone che non sono giuste, il rischio di perdersi, di distrarsi, è alto…».
Sulla musica che ascolta: «No, ascolto di tutto. Ovviamente principalmente rap e trap, ma ho capito che qualsiasi genere può influenzarmi, magari ascolto una canzone che ha una melodia particolare e quella mi torna in mente in studio, mi aiuta a scrivere. La realtà è che la cosa che mi ha fatto decidere che quello era il mio genere preferito sono i testi. Sono tutti testi che raccontano di quanto sia importante non mollare mai, tenere sempre duro».
«Per me la musica è fondamentale, non solo farla. Vivo da solo qua a Milano, quindi è la mia compagnia tutto il giorno. Appena mi sveglio c’è la musica, quando vado all’allenamento c’è la musica, persino in spogliatoio c’è la musica, tra l’altro adesso sono anche tra i compagni che più di altri può selezionare la playlist… La musica per me vale più che un sound, un sottofondo». LEGGI ANCHE: Panchina Milan, chi al posto di Pioli? Tra colpi e sorprese, i candidati
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