Sull'addio di Maldini: "Non solo sono attonito, lo è tutto il mondo del calcio per la modalità dell’addio e per le motivazioni. Il Milan negli ultimi due anni ha vinto uno scudetto e ha raggiunto una semifinale di Champions. Da oltre un decennio la società non chiudeva il bilancio in utile e ora lo sta per fare, senza contare che il valore complessivo del Milan, da quando Elliott è subentrato ai cinesi a oggi, è quadruplicato".
Sui calciatori del Milan: "Si sottovaluta quanto sia determinante nella crescita di un giocatore, come ad esempio Leao o Tonali, il rapporto personale e quotidiano. Le reazioni sui social ne sono una prova. È ovvio che i calciatori siano disorientati e si chiedano: “se hanno fatto questo a Paolo Maldini, cosa faranno con me”?".
Sulle parole di Scaroni: "È assurdo affermare che non sappia operare in team. Lo ha fatto per tutta la vita con umiltà".
Sul mercato e algoritmi: "Sembra che la nuova frontiera sia l’acquisto dei giocatori attraverso i numeri e gli algoritmi, ma guardi che non è una novità. A questa metodologia si è sempre fatto ricorso negli ultimi anni, anche quando c’ero io".
Sugli errori di Maldini: "Come me all’epoca, non aveva il potere di firma. Non è che si svegliava la mattina e comprava un giocatore in autonomia. Gli acquisti sono sempre stati il frutto di una decisione congiunta. Su alcuni talenti emergenti, che avevamo segnalato, era stato messo il veto".
Su De Ketelaere: "Ha 21 anni. E poi è un’operazione di tutti, come di tutti sono stati Leao, Theo Hernandez, Maignan". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, per l'esterno possibile la pista inglese
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