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Ricardo Kakà con la maglia del Milan nella stagione 2013-2014 (credits: La Presse)
MILAN NEWS - Ricardo Kakà, nell'intervista rilasciata all'app ufficiale del Milan, ha ricordato la vittoria in Champions League del 2007 ad Atene contro il Liverpool. Ecco le parole di Kakà: "Semifinali contro il Manchester United? Furono due partite spettacolari. A Manchester la ribaltammo con una mia doppietta, il secondo gol lo considero uno dei più belli della mia carriera. Rooney segnò il 3-2 e vinsero loro. Dovevamo vincere il ritorno in casa".
Sul ritorno di Milan-Manchester: "Li mettemmo subito sotto pressione. Segnai subito il primo gol, poi Seedorf e Gilardino. Molti la considerano la partita perfetta, in effetti è una delle partite più belle della storia del Milan".
Sul ritrovare il Liverpool in finale: "Era un segno Divino, non era una coincidenza. Non mi piace definirla una vendetta, è troppo. Era qualcosa di meraviglioso, di magico".
Sulle differenze del Milan del 2005 e quello del 2007: "La squadra era diversa, non c’era Shevchenko né Crespo. Ma l’ossatura era la stessa. C’erano quasi gli stessi giocatori, ma questa era una finale diversa. C’era la paura che potessero batterci di nuovo, ma fu meraviglioso. Una partita passata alla storia"
Sul primo gol di Inzaghi nella finale: "Pippo inizia a correre senza guardare la palla. Lui sperava in una respinta del portiere. Pirlo batte e lui sta già correndo per prendere la respinta”.
Sul secondo gol di Inzaghi: "Eravamo ben messi in campo. Nel secondo gol si può vedere che in attacco c’eravamo solo io e Pippo. Io conosco perfettamente i suoi movimenti. Sapevo già cosa avrebbe fatto. Mi sono preparato per dargli il pallone, fu tutto così preciso. Si allargò per avere più spazio per calciare, è una questione di dettagli”.
Sull'intesa con Inzaghi: "L’intesa con Inzaghi era incredibile. Ma ho avuto grande intesa con tutti gli attaccanti con cui ho giocato. Con Pippo era dovuto a tutto il tempo passato a giocare insieme. Lui era un grande attaccante, spesso imprevedibile. Quello non ti faceva mai capire come calciava".
Sul gol di Kuyt del 2-1: "Fu una sensazione terribile. I fantasmi del 2005 tornarono, fu una guerra di nervi. Quella sensazione di “Oh no, di nuovo” mi condizionava. Il morale era basso. Ci pensai subito appena segnarono. Abbiamo stretto i denti. Quella partita è stata una guerra di nervi. Dovevamo tenere duro e alla fine abbiamo festeggiato”.
Sui festeggiamenti: "Tutti avevamo emozioni diverse. Per me era la prima Champions. Pensavo “Finalmente ho conquistato l’Europa”. Ho realizzato un sogno. Per Maldini era la quinta, e i suoi festeggiamenti erano diversi rispetto a chi la vinceva per la prima volta. Fu bellissimo, era la chiusura del cerchio perfetta della nostra squadra: abbiamo fatto la storia ed è stato bellissimo”.
Sul diventare capocannoniere in quella Champions: "Dire “Io sono stato Campione d’Europa” è molto bello. La vinsi da capocannoniere, anche se il gol non era un mio compito. Sono molto orgoglioso. Non me lo sarei mai aspettato”. INTANTO GOTZE ARRIVERA' AL MILAN? L'ANNUNCIO DEL BORUSSIA DORTMUND, CONTINUA A LEGGERE >>>
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