Su Milano e non solo
—«Mi piacciono gli edifici di Milano. Vivo vicino al Duomo e in città c’è un senso di storia che si respira subito. Sono arrivato da solo, un po’ mi mancano la famiglia e il mio cane, un dobermann, che ho lasciato con mia mamma. Non li vedo molto. Ho cambiato nazione ma mi sono adattato rapidamente. Conoscevo Fik e Oli, Tomori e Giroud, che mi hanno dato una grande mano. Io poi sono abituato ai cambiamenti, in campo ho giocato ovunque…».
Su Fonseca e che tipo di persona è
—«Molto positivo. Ci alleniamo durissimo, molto intensamente, e va benissimo. Ci incoraggia sempre a fare domande, vuole far passare i suoi concetti più in fretta possibile. Mi sembra molto umile, a contatto con la realtà».
Su cosa chiede
—«Cose diverse. Stiamo facendo grandi passi, contro City e Real abbiamo giocato davvero un buon calcio e possiamo ancora migliorare in fretta».
Sulle richieste di Fonseca ai centrocampisti
—«Noi centrocampisti dobbiamo giocare vicini per combinare. Come squadra vogliamo costruire dal basso, dobbiamo avere sempre delle opzioni per giocare la palla. In alcune situazioni mi trovo a essere il calciatore più avanzato, ma dipende dalle rotazioni. Ci muoviamo molto».
Si può puntare in alto?
—«Questo gruppo ha la spinta per fare meglio ogni anno, lo vedo chiaramente. Abbiamo un nuovo coach e crediamo in lui, sappiamo che cosa vuole e andiamo dritti con le sue idee. Dobbiamo avere fiducia nella squadra ma io voglio andare allenamento dopo allenamento, senza correre».
Loftus-Cheek e quanti gol vuole segnare
—«Dopo aver segnato dieci gol in stagione, voglio assolutamente migliorare. Sì, dieci gol nel prossimo campionato... si può fare».
Su Morata
—«E’ un top player, ha vinto tantissimo in carriera e avere un calciatore così può solo aiutarci. Non vedo l’ora di giocare con lui. Alvaro e Giroud sono simili perché hanno vinto tantissimo, hanno esperienza. Nel poco tempo che abbiamo condiviso a Londra, ho capito che Morata è una persona gentilissima e lavora duro: con uno così, non ti stupisci se arrivano i trofei. E poi è il capitano della Spagna, porta comunicazione e leadership. Sarà ottimo per noi. Non vedo l’ora che giochi qui e sia un leader per questa squadra».
Una cosa positiva e negativa dell'anno con Pioli
—«La buona: il secondo posto, che non è il primo ma va preso positivamente. La cattiva: i quarti di Europa League. Avevamo una buona chance e non l’abbiamo sfruttata».
Deluso da non aver partecipato agli Europei?
—«No no, li ho visti. Pensavo che avremmo vinto ma è mancato qualcosa alla fine. L’Inghilterra ha fatto notevoli passi con Gareth Southgate, ha giocato semifinali e finali nei grandi tornei. Siamo solo stati sfortunati. No, fa parte del calcio. Anzi, sono stato orgoglioso dei ragazzi».
Loftus e il modo di vestire
—«Ma no, sono quello vestito peggio, mi metto quasi sempre la tuta. Ho un look sportivo. Ricordo che la prima maglia da calcio che ho avuto è stato un quarto kit dell’Arsenal, scelto perché andavo pazzo per Thierry Henry, mi ero anche tagliato i capelli corti come lui. Se dovessi scegliere ora una maglia del passato, mi piacerebbe averne una vecchia del Brasile, diciamo il Brasile del ’70». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Scambio con lo United? La clamorosa indiscrezione
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