Su Marc Zoro, ex difensore del Messina passatoci anni fa, che ha dichiarato come Maignan non sarebbe dovuto rientrare in campo: «Io penso che le regole vadano sempre e comunque rispettate. Il gesto di Maignan, lo stop alla partita da parte dell’arbitro, sono misure corrette per fermare la deriva. Ora mi aspetto che i responsabili di quei cori vengano individuati e condannati».
"Friuli, terra di confine: accoglienza e inclusione sono valori radicati"
—Sugli insulti ('Scemo, scemo') arrivati a Maignan durante Udinese-Milan dopo che la partita è ripresa: «Abitudini che vanno assolutamente cambiate, altrimenti si perde il senso di tutto. Anziché seguire logiche da branco, bisognerebbe che chi era vicino a quei cretini che urlavano “scimmia” collaborasse con le autorità e la società: si tratta di un gesto di pochi, chi ha visto e sentito deve aiutare ad individuarli e punirli».
Su cosa ha provato, da friulano, per i fatti di Udine: «Guardi, ho seguito la partita da Dubai, dove mi trovavo per fare da giurato ai Globe Soccer Awards. Quando ho visto Maignan abbandonare il campo e tornare negli spogliatoi mi sono sentito offeso anche io. Offeso, e arrabbiato, da friulano: la nostra è una terra di confine, dove la tolleranza, l’accoglienza e l’inclusione sono valori radicati da sempre nella cultura delle persone. Torno a sottolineare: a pochi stupidi sono bastati pochi minuti per rovinare l’immagine di una città, di una regione e di un club che è un esempio di integrazione».
Sul Sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che vuole proporre di conferire la cittadinanza onoraria a Maignan: «Trovo che sia una bella idea. Udine non è razzista, il Friuli non è razzista. Ma il razzismo e tutte le forme di discriminazione vanno combattute, sempre e ovunque si verifichino». LEGGI ANCHE: Mercato Milan: difensore, due nomi balzano in pole position >>>
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