INTERVISTE

Il Sindaco di Udine: “Maignan simbolo della lotta al razzismo”

Daniele Triolo Redattore 
Alberto Felice De Toni, Sindaco di Udine, ha parlato degli episodi di razzismo di cui è stato vittima Mike Maignan durante Udinese-Milan

Alberto Felice De Toni, il Sindaco di Udine, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola per tornare sugli episodi di razzismo dei quali è stato vittima Mike Maignan durante Udinese-Milan di sabato scorso al 'Bluenergy Stadium'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Razzismo verso Maignan, parla il Sindaco di Udine alla 'rosea'

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Sulla cittadinanza onoraria proposta a Mike Maignan quando neanche Zico e Antonio Di Natale l'hanno avuta: «Di Natale ha avuto il sigillo d’oro e comunque ci si può pensare. Ma questa è tutta un’altra storia ed è quello che la gente deve comprendere. È emersa un’accusa di razzismo a una città che razzista non è. È un comune che, per statuto, si ispira a valori di democrazia, solidarietà. Offrire la cittadinanza a Maignan mi sembra un modo forte per esprimere solidarietà all’uomo. Lui ha avuto il coraggio di lasciare il campo. Spero che Mike, al quale ho mandato un messaggio vocale, possa diventare il simbolo della lotta al razzismo. Bisogna unirsi alle persone, qui non parliamo di calcio, ma di persone».

Sul dialogo con i club Udinese e Milan sulle iniziative: «Ci siamo subito attivati con il Milan e la fondazione. Erano felici. L’idea è collaborare e organizzare. L’Assessore allo Sport, Chiara Dazzan, è attiva e sensibile su queste tematiche. E vogliamo invitare Maignan a Udine».

"Udine ha 64 etnie, il 14% degli abitanti non è di origine italiana"

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Sul parere dell'Udinese: «Il vice presidente Stefano Campoccia è sembrato entusiasta. L’Udinese vuole prendere le distanze dal razzismo e collaborare a tutti i progetti che metteremo in atto».


Sulla decisione dell'Udinese di espellere per sempre i razzisti dallo stadio: «Io sono per il perdono. Da cattolico dico che è importante dialogare e perdonare».

Sui progetti allo studio nella lotta al razzismo: «Attività qui, con le scuole, le società sportive. E far capire cos’è Udine che ha 64 etnie. Il 14% degli abitanti non è di origine italiana. I bandi per i contributi alle società sportive premiano chi favorisce antidiscriminazione e inclusione. Qui pensiamo ai diritti della persone, la discussione è di livello alto. Un caso internazionale, un messaggio internazionale. E anche dalla Francia ci hanno applauditi».

Su Udinese-Monza del 3 febbraio a porte chiuse: «Mi allineo alle decisioni del Giudice e prendo atto. Con l’auspicio che però questa sia una misura applicata sistematicamente. E’ giusta la tolleranza zero, meno giusto fare di Udine un capro espiatorio». LEGGI ANCHE: Mercato Milan, nomi e strategia di Moncada per rifare la difesa >>>


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