Sul suo soprannome 'Magic Mike': "Ogni volta che entro in campo è magico. Tutto lo stadio, tutto il popolo rossonero alle spalle. E poi il contesto di alcune partite rende la cosa ancora più speciale".
Sulle sue partite preferite con il Milan: "In casa contro la Fiorentina, eravamo vicini allo scudetto. I tifosi hanno scortato l'autobus, l'entusiasmo era incredibile, ho sentito tutto lo stadio spingere dietro di me, ci ha dato le ali, ci sentivamo invincibili. L'andata contro il Napoli in questa stagione di Champions League: si poteva sentire che il Milan è la Champions e che San Siro vive per quei momenti".
Su San Siro: "E' come entrare in un'arena di gladiatori. Siamo galvanizzati dagli spettatori e pronti a combattere".
Sulla sua vita: "Sono sempre stato diverso, in anticipo rispetto alla mia generazione: questo grazie alla mia mentalità, ho sempre cercato di pensare con la mia testa. Fin da piccolo anche nelle difficoltà pensavo: 'Non sono morto, non sono morto!".
Sui suoi idoli: "Da bambino guardavo Edwin Van der Sar. Ma presto mi sono convinto che dovevo essere io il mio modello.Provo molto rispetto. In particolare per Manuel Neuer e per il contributo che ha apportato al nostro ruolo" . LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, per il centrocampo un giovane del Chelsea?
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