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INTERVISTE

Milan, Maldini: “Baresi un esempio. Ora capisco meglio alcune cose”

SALZBURG, AUSTRIA - SEPTEMBER 05: Technical Area Director AC Milan Paolo Maldini attends during pitch inspection at Red Bull Arena on September 05, 2022 in Salzburg, Austria. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Lunga intervista concessa dal direttore dell'area tecnica del Milan, Paolo Maldini, ai microfoni di m2o. Moltissimi i temi trattati

Donato Boccadifuoco

Paolo Maldini, direttore dell'area tecnica del Milan, ha concesso una lunga intervista all'interno di un podcast sulle frequenze di m2o. Moltissimi i temi trattati dallo storico capitano rossonero: dalle sue esperienze da giocatore fino ai giorni nostri. Vi proponiamo uno stralcio dell'intervista riportata da TMW:

Milan, Maldini ai microfoni di m2o:

"Quando giocavo vincevamo spesso e questa cosa aiutava se volevi uscire la sera, viceversa quando la partita andava male non me la sentivo di uscire. La sconfitta fa comunque parte del mondo dello sport. I Social? Ormai fanno parte della vita di un giocatore ai miei tempi però c'era più libertà perché i fotografi erano di meno e la gente era meno curiosa. Credo ci sia un'età per tutto, a 16 anni ero già un professionista e non uscivo mai nei fine settimana, sono tornato a uscire la sera solo quando ero un titolare consolidato della squadra. Mio padre è stato un calciatore e chiaramente aveva una mentalità da anni 60".

"Il mio obiettivo è sempre stato quello di essere performante nel mio lavoro: non bevo, non fumo e non mi sono mai drogato. Quello che volevo era superare i miei limiti e non puoi farlo se vai a letto tardi la sera e la mattina seguente hai allenamento - Prosegue Maldini - Non ho detto sempre tutto a mio padre, solo le cose che pensavo giusto dire. Quando parlo con i miei figli so che gli dà fastidio. Quando è nato il mio primo figlio fui contento fosse maschio, dopo però mi sono reso conto della pressione che ha dovuto sopportare fin da quando era bambino. Lo sport però è molto democratico, è sempre il campo a decidere se giochi e la raccomandazione non esiste".

"Da capitano del Milan mi sono reso conto che la comunicazione è importante anche se non il mio ramo preferito. Con l'avanzare dell'età e dell'esperienza cerchi di esprimere determinati concetti e vedi le reazione degli altri. Io all'inizio ho copiato gli esempi che mi piacevano di più come Baresi: quando lo vedevo giocare mi ispirava. Poche parole e molti fatti, un esempio che mi ha indicato la via. A volte mi sono trovato a dire cose di cui mi sono pentito anche se in quel momento lì le pensavo - Ancora Maldini - Penso alle cose dette da calciatore e capitano. Ora che sono dall'altra parte capisco meglio le cose".

"Dopo il ritiro mi è mancata l'adrenalina della partita, mi è cambiata la vita ma poi me ne sono fatto una ragione - Conclude Maldini - Una sorta di seconda vita dove potevo fare cose banali come prendere un caffè con gli amici. Questa che sto vivendo invece è una terza vita tra il mio ufficio e Milanello: lì guardo gli allenamenti e parlo sia con i giocatori che con l'allenatore". Leggi le Top News di questo pomeriggio>>>

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