Tuttavia, il percorso di Maximilian non è stato sempre facile."Fino ai miei 11 anni odiavo il calcio. Pensavo fosse la peggior cosa al mondo. Poi è iniziato a piacermi. Non so perché, era cosi, lo odiavo e basta. Niente mi sembrava giusto, era tutto sbagliato" ha confessato, rivelando la sua iniziale avversione per uno sport che ora ama follemente. Il paragone costante con il padre non ha reso le cose più semplici, ma ha imparato a trovare la propria strada.
La relazione con Zlatan è complessa ma fondamentale. "La cosa migliore di avere Zlatan come papà? Meno di quanto pensiate. Mi ha dato sempre buoni consigli, è tutto. Mi concentro solo su me stesso e quello che faccio, senza paragonarmi a lui o a chiunque altro" ha sottolineato.
"Voglio vincere e diventare un giocatore forte: miro in alto" ha poi aggiunto. Mentre il mondo osserva il giovane Ibrahimovic, la sua storia si intreccia con quella del padre, ma la sua unica bussola è la passione per il gioco e il desiderio di scrivere la propria leggenda. LEGGI ANCHE: Milan, l’agente di Gabbia apre al rinnovo. “Poi ovviamente …” >>>
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