Maximilian Ibrahimovic, primogenito di Zlatan, intervistato da Sportbladet ha parlato della sua carriera al Milan. Ecco le sue dichiarazioni
In un momento in cui il calcio è spesso dominato dalle stelle, a emergere è una nuova voce: quella di Maximilian Ibrahimovic, primogenito del leggendario Zlatan. Dopo un inizio di stagione brillante con la Primavera del Milan, dove ha realizzato 4 gol in 7 partite, Maximilian ha ricevuto la convocazione nella Nazionale Under 18 della Svezia, un traguardo che segna l'inizio di un percorso promettente.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, intervistato da Sportbladet, il giovane attaccante ha condiviso le sue emozioni. "Giocare per il Milan è davvero speciale. E' uno dei club più grandi di tutti i tempi, non ci sono oltre altre società che possono reggere il confronto. Quando ho segnato contro l'Inter ho baciato la maglia: fare gol nel derby è molto speciale."
Tuttavia, il percorso di Maximilian non è stato sempre facile."Fino ai miei 11 anni odiavo il calcio. Pensavo fosse la peggior cosa al mondo. Poi è iniziato a piacermi. Non so perché, era cosi, lo odiavo e basta. Niente mi sembrava giusto, era tutto sbagliato" ha confessato, rivelando la sua iniziale avversione per uno sport che ora ama follemente. Il paragone costante con il padre non ha reso le cose più semplici, ma ha imparato a trovare la propria strada.
La relazione con Zlatan è complessa ma fondamentale. "La cosa migliore di avere Zlatan come papà? Meno di quanto pensiate. Mi ha dato sempre buoni consigli, è tutto. Mi concentro solo su me stesso e quello che faccio, senza paragonarmi a lui o a chiunque altro" ha sottolineato.