E poi nel 2019 è arrivato al Milan? L’hai segnalato tu? Ci spieghi com’è successo? "Abbiamo fatto una shortlist, c’era bisogno di prendere un nuovo esterno sinistro. C’erano bei nomi. C’era Leao, c’era Malen, c’era Marcus Thuram che era al Guingamp… C’era questo tipo di profilo, fisico. Oggi Leao, Malen e Thuram giocano a livelli alti e stanno facendo bene. Ma quattro-cinque anni fa non era così scontato. Leao giocava al Lille e aveva fatto solo sei mesi da titolare e l’abbiamo portato a Milano. Non è facile… In generale si è sempre molto duri con i giocatori ma per me bisogna lasciargli sempre un po’ di tempo".
Quanto vi ha inorgoglito, come gruppo di lavoro, essere riusciti a trattenere Leao in un momento in cui sembrava potesse succedere altro? "Prima di tutto bisogna ringraziare la società. Hanno fatto un grande lavoro, non era facile. Quando Rafa vuole fare le cose, e l’avete visto a Madrid, nessuno può fermarlo. E per questo è sempre bene tenere un profilo del genere: è il numero 10 del Milan, sono troppo contento di averlo con noi. E non è finita qua". LEGGI ANCHE: Milan-Juventus, le probabili formazioni: Fonseca sorprende in difesa
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