Sulle chiamate con Billy Beane ogni lunedì: "Ci fa domande, ci dà idee e ci aiuta a trovare buoni giocatori con i dati di Zelus (compagnia di analisi dati dei giocatori, ndr) ma la decisione finale su un giocatore non si basa mai solo sui numeri”.
Sui profili ideali per il Milan e l’esempio Reijnders: “Stiamo prendendo rischi calcolati con giovani giocatori piuttosto che acquistare grandi nomi con stipendi elevati. Forse non avrai un successo immediato in questo modo, ma costruisci per il lungo termine. Reijnders giocava nel campionato olandese e siamo stati gli unici a puntare su di lui. Ti chiedi: è un grande giocatore—perché nessuno lo vuole? Siamo riusciti a prenderlo a un ottimo prezzo. E ora è titolare da noi e gioca per la sua nazionale”.
Su altri profili sfumati: “Abbiamo provato a ingaggiare [all'epoca 17enne] Vinicius Jr. e [all'epoca 20enne] Jude Bellingham, ma non potevamo competere con il Real Madrid. Dobbiamo accettarlo. Negli ultimi anni abbiamo portato grandi giocatori al club, e come ex scout vedo come una sfida personale l’obiettivo di prendere giocatori sottovalutati e farli performare al massimo livello".
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