- Calciomercato
- Redazione
Capello: "Difficile il bis Scudetto del Milan. Napoli favorito"
Fabio Capello, ex allenatore anche del Milan, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando dei Mondiali e della Serie A. Ecco le sue parole.
Sul ricordo dei Mondiali in Qatar: "Mi ricordo la freschezza atletica di tutti i giocatori, in un periodo della stagione perfetto per la forma. Questo ha reso le partie difficili per tutti, anche per quelli bravi. L'altra cosa che mi è rimasta impressa è la compattezza delle squadre: praticamente nessuna ha giocato con la difesa alta".
Sul ritorno del gioco "all'italiana": "Ho sentito parlare di tanti moduli, ma tutti quanti hanno giocato con il 9-1: compatti in difesa e poi all'attacco con tanti giocatori. Inutile inventare altro. Poi se giochi con tre centrali ha un'idea più difensiva, con quattro difensori hai un'idea più offensiva".
Sul possesso palla sparito: "Meno male! Era la morte del calcio, la noia assoluta. Con il possesso togli la responsabilità a chi ha il pallone, con il passaggino laterale. Per giocarla in verticale ci vuole coraggio".
Sui pochi gol da punizione e fuori area: "Segnare da lontano non è facile con le aree intasate. E sulle punizioni non si inventa nulla: o hai il piede o non ce l'hai".
Su quello che avrebbe potuto fare l'Italia: "Non ha senso chiederselo: abbiamo in testa la Nazionale degli Europeri, che poi è sparita. Quella squadra avrebbe fatto bella figura".
Sul centravanti: "Ce ne sono pochi, ma c'è stata anche la morte del falso nueve. Giroud è stato un bell'esempio per il ruolo, ma è mancato Benzema".
Sulla rinuncia di Deschamps al Pallone d'oro: "Ho fatto la stessa cosa con Savicevic, prima dell'Intercontinentale 1993. Solo al mattino della partita mi hanno detto che poteva giocare, dopo che avevo preparato Raducioiu. Per rispetto, non l'ho fatto giocare. Ritenevo di essermi comportato bene verso la squadra. ma la domanda resta: con Savicevic e con Benzema il Milan e la Francia avrebbero un trofeo in più? Forse si".
Su Lautaro: "A me piace, è completo. Nella finale è stato un po' lento nell'esecuzione. Questo deriva anche dal fatto che in Italia si va più piano".
Su come ha visto Theo Hernandez: "Col freno a mano tirato, perché aveva davanti Mbappé, che non voleva che la sua acqua fosse occupata da altri: ci poteva nuotare solo lui".
Sul duello Brozovic-Calhanoglu per la regia dell'Inter: "Come allenatore mi piacerebbe avere questi problemi di abbondanza, poi bisogna vedere come si vuole giocare. Può dipendere anche dalla partita".
Su Amrabat: "Nella grinta, nella determinazione e nell'attenzione nel recuperare la palla ed essere sempre nel posto giusto, mi ricorda molto Gattuso. Con più qualità tecniche".
Sul gesto di Emiliano Martinez: "Un gesto stupido".
Sull'abito locale messo sulle spalle di Messi: "Lo vedo come un gesto di riconoscimento della grandezza: te lo metto perché hai fatto un'impresa. Altri lo leggono in modo politico, io la penso sportivamente".
Sul dibattito Messi-Maradona: "Per me era al suo livello anche senza i Mondiali: li metto fra i geni. Messi, Pelé e Maradona hanno fatto cose che gli altri nemmeno pensano".
Sul Ancelotti c.t. del Brasile: "Lui è per tutte le stagioni, sarebbe bellissimo. Ma credo non si farà: prevarrà l'orgoglio nazionale brasiliano".
Sul "tramonto" di Cristiano Ronaldo: "Se l'è cercato. E per quello che ha fatto in carriera, non gli fa onore. Non si discute il giocatore, ma il momento: è stato presuntuoso, è andato in giro a offrirsi senza trovare qualcuno che gli credesse. Diventando così un po' ingombrante per una squadra".
Sul Mourinho tra Roma e Portogallo: "Non credo, visto anche la serietà e l'attenzione che ci mette non penso che accetterebbe un incarico del genere. Devi vivere nel ruolo di c.t., andare a vedere i giocatori, parlarci".
Sulla ripresa: "Sarà un altro campionato, dove i giocatori saranno freschi e riposati. Per me sarà bellissimo, di grande intensità, con un calcio verticale come quello visto ai Mondiali. A una condizione: che gli arbitri lo permettano, perché si fischia troppo".
Sui Maxi recuperi: "In Italia sarebbero il minimo. Mi aspetto questa applicazione, perché è giusto che tutti giochino lo stesso numero di minuti. La base è quella lì. Però il problema saranno gli arbitri, continuo a battere su questo punto. Ai Mondiali ci sono stati errori, ma quelli bravi come Marciniak e Orsato ti fanno giocare: capiscono che il calcio è anche agonismo, una cosa fisica".
Sul vantaggio del Napoli: "Può essere un vantaggio, ma conta di più il giusto mix di tecnica e forza che Spalletti ha a disposizione per restare in alto. Il Napoli mi ha impressionato per convizione, qualità e alternative a disposizione".
Su Inter-Napoli e Napoli-Juventus: "Saranno test bellissimi".
Sulla possibile doppietta Scudetto del Milan: "Difficile, ma le inseguitrici tra loro sono tutte molto vicine. Il Napoli però è favorito".
Sulla situazione della Juventus: "Dipende da quali giocatori recuperano. Nelle ultime partite si erano riviste la compattezza e la mentalità da Juve. Ma la differenza la fanno gli uomini di qualità, non certo gli schemi. Dal punto di vista ambientale, credo che Allegri abbia in mano la nave da guidare: esperienza e personalità non gli mancano. Anzi, sarà una sfida bella: può venire fuori l'orgoglio dei giocatori".
Su Di Maria: "Ai Mondiali ha fatto la differenza. Se alla Juve tornano anche Pogba, Chiesa e il miglior Vlahovic, sarà tutta un'altra musica".
Sull'essere lepre o cacciatore: "L'ansia ce l'ha chi deve rincorrere. Perché dipende dal valore di chi sta avanti: se ha una rosa di 14 giocatori, pensi di poterlo raggiungere, ma così è più difficile". Milan, i tre fattori per sognare la rimonta Scudetto sul Napoli >>>
Clicca qui per: ESCLUSIVE | VIDEO| NEWS CALCIOMERCATO| TWITCH |YOUTUBE
© RIPRODUZIONE RISERVATA