"La mia personalità è questa. Io spesso sono felice però altre volte faccio fatica. Sono così. Quando arrivo a casa sono sempre felice, però a volte di fronte alla gente mi sento come se fossi nudo, e magari questa cosa non mi lascia tirar fuori tutto ciò che ho dentro. Tante volte penso che vivere in Spagna è difficile perché c’è sempre qualcuno che fa una battuta, un altro che…".
E' più felice lontano dalla Spagna?
—"Si, senza dubbio. L’ho detto tante volte, soprattutto perché la gente mi rispetta. In Spagna non c’è rispetto per nulla e per nessuno. Se mi sento un meme? Lo sono dal giorno nel quale ho lasciato il Real Madrid, e non mi preoccupa. Sa cosa c’è? Che lei non vive con me: quando sono con la mia famiglia tutti mi trattano bene e con affetto. Però quando sono con una squadra, nel mondo del calcio, la storia è completamente differente. Guarda l’altro giorno, che dicevano che stessi piangendo perché mi avevano ammonito. Ma che cazz... è? Stavo piangendo perché il mio Paese, con me come capitano, si era qualificato per la semifinale dell’Europeo. Non potrei mai criticare uno per una cosa del genere, beh, io vengo criticato quando mi taglierei una mano per vincere questo Europeo".
Morata sul futuro
—"Sarà quel che sarà. Magari quando me ne andrò a qualcuno mancherò pure. Però oggi… L’altro giorno degli amici miei hanno avuto problemi perché indossavano la mia maglia. La gente gli diceva che faccio schifo. Può essere che sia invidia, però non è piacevole. Per questo sto pensando, anche se ora sono concentrato sull’Europeo, che forse è meglio che non resti in Spagna. Ho detto che resto all'Atletico? Si, ok, però…Ho detto che muoio dalla voglia di vincere titoli con l’Atletico, però poi bisogna mettere sulla bilancia ciò che compensa e ciò che non lo fa". LEGGI ANCHE: Sacchi stronca il Milan: "Vi spiego tutto quello che non capisco" >>>
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