INTERVISTE

Milan, Morata confessa: “Ecco come ho superato depressione e panico”

Daniele Triolo Redattore 
Álvaro Morata, attaccante del Milan, se l'è vista davvero brutta di recente. Il classe 1992 si è raccontato, in patria, stupendo tutti

Álvaro Morata, attaccante del Milan, attualmente in Spagna per le partite delle 'Furie Rosse' del Commissario Tecnico Luis De La Fuente in Nations League, ha rilasciato un'intervista al programma radiofonico 'Herrera en Cope', condotto dall'omonimo giornalista sulla famosa emittente radio iberica. Per l'occasione, Morata ha parlato della sua lunga battaglia con la depressione.

Sul lasciare la Spagna per provare a risalire: "Quando passi per momenti veramente duri, con depressione e attacchi di panico, è uguale che lavoro fai o la situazione che vivi. Devi lottare contro quest’altra persona che hai dentro di te tutti i giorni e tutte le notti. Per me la cosa migliore era lasciare la Spagna, non ce la facevo più”.

Sull'aiuto che gli hanno dato tante persone: "Sono stato malissimo. Pensavo che non sarei più riuscito neanche a mettermi le scarpe e a scendere in campo. Però grazie a tante persone come Koke, Simeone, Miguel Angel Gil, il mio psichiatra, il mio mental coach ce l’ho fatta. Noi siamo ciò che si vede alla televisione o sui social, però a volte la vita reale è molto diversa. Devi dare una certa immagine perché è il tuo lavoro, ma sono stato malissimo. Sono esploso e a un certo punto non riuscivo neanche ad allacciarmi le scarpe. E quando lo facevo tornavo di corsa a casa perché mi si seccava la gola e mi si annebbiava la vista”.

Milan, Morata: "Ogni volta che uscivo con i miei figli succedeva qualcosa"

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Sui dubbi che aveva e sull'idea del ritiro dal calcio giocato: "Appena tre mesi prima dell’Europeo non ero nemmeno sicuro di poter tornare a giocare una partita. Non sapevo ciò che mi succedeva, è stato un momento delicato e complicato, perché ti rendi conto che ciò che più ti piace nella vita diventa ciò che più odi”.


Sui suoi figli: “Ogni volta che uscivo con loro succedeva qualcosa. Senza cattiveria, magari con la gente per cose successe in partite precedenti. E così alla fine anche loro non volevano più uscire con me e fare cose che fanno normalmente genitori e figli. È arrivato un momento che mi dicevano tante di quelle cose brutte davanti ai miei figli che non volevo più uscire con loro, mi vergognavo. Ero una specie di scherzo facile, un bersaglio indifeso per far ridere chi ti sta vicino”.

Sul suo addio all'Atlético Madrid: "All’inizio pensavo di restare all’Atletico, avevo una gran voglia. Mi sono reso conto che le cose non andavano quando in una intervista ho detto che non sapevo se sarei rimasto in nazionale per questione d’età e di altre cose extra calcio. È successo un casino e li ho pensato che in Italia sarebbe andata diversamente”. LEGGI ANCHE: Calciomercato – Inter su Daniel Maldini … Milan permettendo: il punto >>>