Javier Ribalta, osservatore che ha portato Alvaro Morata alla Juventus nel 2014, ha rilasciato un'intervista sul nuovo acquisto del Milan
Javier Ribalta, osservatore e scout è intervenuto ai microfoni di La Gazzetta dello Sport per parlare del nuovo acquisto del Milan, Alvaro Morata. Nel lontano 2014 fu proprio Ribalta a segnalare lo spagnolo alla Juventus. Ecco le sue parole.
"Per me Alvaro è un amico, un campione dentro e fuori dal campo. L’uomo Morata è eccezionale, di un’umiltà, un’educazione e una disponibilità rare. Quello che arrivò alla Juve era un centravanti di 22 anni, ma già completo, un 9 moderno, molto fisico però anche veloce e tecnico. Ha avuto un’evoluzione che lo ha portato a diventare un vero uomo squadra, capace di lavorare tanto per i compagni. La personalità? Il problema della nostra società è considerare la sensibilità e la sincerità di una persona come un difetto, viene confusa con la debolezza".
Parole dolcissime del procuratore che difende Morata in tutto e per tutto. Ribalta ha continuato la propria intervista rispondendo alle critiche riguardo la scarsa capacità di far gol dello spagnolo:
"Le accuse rivolte a un attaccante sono sempre le stesse: segna poco, sbaglia i gol…Ma, se guardiamo i numeri, Morata è uno che è sempre andato in doppia cifra, tra campionato e coppe, giocando in grandi squadre. Quindi, certe cose che si dicono e scrivono su Alvaro sono ca**ate. Il fatto è che i social possono fare tanto male. Il veleno vomitato su di lui ha toccato anche i figli più grandi che vanno a scuola, la moglie, i genitori, e lui ne ha risentito. Fosse stato da solo, se lo sarebbe fatto scivolare da dosso. Ma Alvaro ha famiglia, e ha sofferto per il coinvolgimento di essa, per come i suoi cari hanno potuto vivere e gestire certe situazioni".