Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

ULTIME MILAN NEWS

Milan, Musah si racconta a tutto tondo: Ibrahimovic, Fonseca e gli obiettivi

Yunus Musah AC Milan amichevole Milan-Monza 3-1 Trofeo Silvio Berlusconi 2024
Yunus Musah, centrocampista del Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista che ripercorre tutta la sua carriera
Fabio Barera Redattore 

Yunus Musah, centrocampista del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del 'The Atheltics', di cui ieri vi abbiamo proposto un estratto (QUI LE SUE PAROLE), ripercorrendo tutta la sua carriera. Ecco, dunque, tutte le sue parole.

Milan, Musah: "Mio padre mi racconta le storie dei migranti, mi fa sentire grato"

—  

Sulla moltitudine di esperienze sportive differenti nonostante la giovane età: “Credo di aver preso da mio padre. È partito a 16 anni, mi racconta le sue storie. È di grande ispirazione per me. Ora abbiamo una bella vita in Europa e il merito è suo, che ha affrontato tutto questo per portarci dove siamo con molti meno soldi di quelli che abbiamo ora”.


Sugli aneddoti del padre: “Mi racconta le storie dei migranti. Ha dovuto fare molte cose così, per esempio, quando era in Italia, dormiva in macchina o dormiva all’aperto. Andava in bicicletta per due ore per andare al lavoro. Andata e ritorno, quindi quattro ore. Poi, quando ha avuto più successo, è passato a una moto e infine a un’auto. Questo prima che io nascessi. Ma mi fa sentire davvero grato. Come fai a lamentarti di piccole cose quando tuo padre ha vissuto tutto questo? È una cosa che apre gli occhi”.

"Ibrahimovic ti tiene sulle spine, Fonseca mi insegna molto"

—  

Su Ibrahimovic: “Zlatan è molto presente. Viene a parlare con noi, è un grande mentore. Tutti sanno com’è: è esigente e ti spinge. Dice: ‘Siamo al Milan, dobbiamo vincere’. Non è sufficiente vincere alcune partite e non vincerne altre. Tutti vogliono venire in questo club, quindi il posto non è garantito. Cose del genere ti tengono sulle spine”.

Sugli obiettivi per la nuova stagione: “Mi piacerebbe giocare tante partite, essere davvero coinvolto, segnare gol… Ogni stagione si inizia con delle ambizioni e degli aspetti che si vogliono migliorare. Voglio anche vincere dei titoli”.

Su Fonseca: “Ti dà un sacco di informazioni, sto imparando molto. Mi sta aiutando con la posizione del corpo, a giocare con la palla come centrocampista, a riceverla e a muoverla”.

Milan, Musah: "Mi vedo al Milan questa stagione"

—  

Sul calciomercato: “Mi vedo qui in questa stagione, il direttore non mi ha cacciato (ride, ndr), quindi resterò qui. Voglio lavorare sodo per giocare molte partite ed essere davvero incisivo”.

Sulle ambizioni dei suoi genitori per lui: “I miei genitori volevano solo che avessi un’ottima istruzione, cosa che loro non hanno avuto. Quindi volevano che avessi un’istruzione che ovviamente mi avrebbe aiutato a trovare un buon lavoro. Nel frattempo, però, giocavo anche a calcio perché mi piaceva molto. Poi, quando le cose si sono fatte più serie, hanno visto che c’era una possibilità. Allora hanno spinto”.

Sul rapporto con la fede: “È tutto, ha un ruolo enorme. Credo fermamente che senza Dio non sarei in questa posizione, perché ci sono milioni di persone che lavorano duramente e non è destino che si trovino in certe posizioni, anche se lavorano probabilmente più duramente di me. Hanno il loro percorso. Questo è il mio percorso e ne sono grato. E devo apprezzare davvero il fatto che sia stato scelto per me”.

"Saka ora si fa notare di più. Lasciai l'Arsenal per ..."

—  

Sull’academy dell’Arsenal: “Gli altri giocatori erano più avanti di me. Avevano già giocato lì e tecnicamente erano più dotati di me. Io dovevo solo lavorare sodo. Alla fine sono diventato uno dei migliori”.

Su Saka, suo compagno nelle giovanili dell’Arsenal: “La differenza è che da giovane non giocava a destra. Ha giocato come terzino sinistro e ala sinistra. È impressionante. È migliorato anche lui, è pazzesco. A volte si vedono giocatori che fanno meglio nelle squadre giovanili perché è più facile. Ma ora sta facendo sempre meglio nel calcio professionistico. Ora si fa notare ancora di più”.

Sulla decisione di lasciare l’Arsenal a soli 16 anni: “Volevo solo perseguire la mia passione e i miei obiettivi. Avevo anche fiducia in me stesso. Credo in Dio: queste cose insieme mi fanno sentire in grado di prendere grandi decisioni“.

Milan, Musah: "Ecco perché ho lasciato il Valencia"

—  

Sulla decisione di andare al Valencia: “Avevo 16 anni. Sentivo di poter iniziare ad allenarmi almeno in prima squadra. All’Arsenal non credo che ne avrei avuto la possibilità. Quindi ero disposto ad andare ovunque per avere un’opportunità ad un buon livello. Ho pensato: “Sì, ok, prenderò questa decisione”. E, che inizi bene o male, non mi lascerò sfuggire l’occasione finché non andrà bene per me. E, fortunatamente, alla fine ha funzionato”.

Sui vari club tra cui poteva scegliere: “Avevo molte opzioni. Sarei potuto andare in ogni club inglese, davvero. Il Valencia aveva il percorso migliore per me. Il Valencia stava anche valorizzando molti giocatori giovani. Avevano il progetto più convincente. E sono molto grato di essere andato lì. È stato fantastico”.

Sulla Copa America deludente di quest’anno: “Abbiamo imparato molte cose, sia a livello personale che collettivo. Non ho avuto un ruolo importante in questa Copa America, ma quando si è presentata l’occasione non credo di aver inciso quanto avrei dovuto. Non ti capitano spesso queste occasioni, quindi devi essere subito pronto quando ti capitano, devo impararlo. Dal punto di vista della squadra, bisogna solo assicurarsi di fare attenzione in partite come quella con la Bolivia e quella con Panama, contro avversari contro cui bisogna vincere”.

Sul conseguente esonero di Berhalter: “È stata dura vedere Gregg andarsene. È stato il manager che mi ha portato qui. Un grande manager, una grande persona. È stato molto triste. Speriamo che il prossimo manager sia bravo come Greg e ci aiuti a fare grandi cose”.

tutte le notizie di